Cook it Raw crea in Giappone il pranzo perfetto

Da Nippolandia

Cucina giapponese

Nel 2009 a Copenaghen si sono ritrovati alcuni cuochi, provenienti da tutto il mondo, che hanno dato vita a “Cook it Raw”, una sorta di “pensatoio culinario” con l’obiettivo di “esplorare il pianeta attraverso la lente del cibo e della gastronomia”. Ogni cuoco ha preparato un piatto originale, ispirandosi alle tradizioni ed ai cibi locali. Dopo Copenaghen, l’esperienza si è ripetuta nella regione del Collio e in Lapponia. La quarta edizione dell’iniziativa è approdata in Giappone, nella Penisola di Noto, nella Prefettura di Ishikawa. I cuochi si sono immersi nella tradizione giapponese, dal wasabi alle terme. A capo del gruppo di 16 cuochi che si sono confrontati in Giappone, c’era “René Redzepi, dominus del Noma di Copenaghen e profeta della cucina nordica”. Insieme a lui erano presenti “15 maestri della cucina contemporanea”, tra cui Alex Atala, migliore ristorante del Sudamerica; Yoshi Narisawa, che è considerato il dodicesimo chef migliore del mondo; Albert Adrià, al 41° posto della classifica mondiale; gli australiani Mark Best del Marque di Sidney e Ben Shewry dell’Attica di Melbourne, al 70° e 53° posto della classifica; Claude Bosi dell’Hibiscus di Londra, al 43° posto; David Chang del Momofuku di New York, al 40° posto; Mauro Colagreco del Mirazur di Mentone, al 78° posto. Molto succulenti i piatti preparati: cheviche di calamari con radici locali di Atala; lanterna di carta di riso con polpa di granchio, salsa di sakè e riso fermentato; ostrica su charlotte di panna acida, gelatina di pere e wasabi; sgombro affumicato su tuorlo d’uovo in camicia e foglie croccanti della foresta di Kaga; misto di funghi scottati con bacche e radici; gelato di sakè, con meringhe di riso al latte. (Fonte: Corriere.it)


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