Cooperativa di vittorio, formalmente richiesto consiglio comunale straordinario

Creato il 07 gennaio 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1

Sulla richiesta delle minoranze di un Consiglio comunale straordinario per la vicenda Di Vittorio, un trafilettto, piccolo piccolo, sulla Gazzetta di Parma oggi in edicola c'è.
Che dire? A "babbo morto" vedremo se verrà concesso, dai figli legittimi, almeno il funerale.
Di Vittorio, Asp, Terre Verdiane. ma anche l'autoreferenzialità furbegiante dell'Amministrazione comunale guidata del Sindaco Andrea Massari, e la parzialissima gestione del Consiglio comunale da parte del suo Presidente, Amedeo Tosi, sono dati di fatto e allora verrebbe da chiedersi se, come citadini, veramente abbiamo peccato così tanto da doverci meritare tutto questo?
Dunque la domanda diviene: come se ne esce?
Certo, la minoranza, seppur nella consapevolezza di parlare ai sordi (non una delle decine di proposte dell'opposizione è stata accolta) il suo ruolo di controllo sull'operato del Sindaco e degli assessori lo svolge per intero, ma la denuncia e l'indignazione non bastano, anzi, a lungo andare la denuncia e l'indignazione sono come la stricnina: in piccole dosi la si usa addirittura come ricostituente, ma in dosi ulteriori, puramente e semplicemente, uccide.
Già, come se ne esce? Se su ciò che bisogna fare almeno ci fossero certezze, mentre invece si naviga nell'incertezza di una pubblica amministrazione ripiegata su se stessa in difesa di scelte in contraddizione, dall'aumento delle tasse comunali allo smantellamento della gestione pubblica dell'Asp, con quelle promesse in campagna elettorale, per non parlare del silenziatore messo in atto sull'intera vicenda Di Vittorio con l'appiattimento, del Sindaco e del capogruppo del Pd, sulle scelte del consiglio di amministrazione della cooperativa... e vediamo come purtroppo è andata a finire..., appiattimento ora ripiegato, basta leggere quanto il Sindaco scrive su facebook dagli Stati Uniti dov'è in vacanza, con umorali minacce di vendetta, come di chi si senta offeso per il fatto di avere avuto torto, di avere creduto in cose sbagliate; il tutto senza nemmeno fare davvero chiarezza, sentito il chiacchiericcio e visti i nomi che circolano, sui suoi rapporti con la cooperativa Di Vittorio, rapporti che mantengono margini di ambiguità.
Ma che c'importa? Come dice il Sindaco, “siamo una grande città e adesso abbiamo ripreso a correre”, certo, tra correre e scappare meglio correre … e allora, perché scappare? (cp)
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