Cop21: 4 scogli da superare per salvare il clima!

Creato il 09 dicembre 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

L’artista danese Olafour Eliasson ha trasportato cento tonnellate di iceberg della Groenlandia sulla piazza del Panthéon a Parigi per disegnare un orologio.

L’opera, “sopravvissuta” solo poche ore, voleva far da monito ai delegati dei 195 paesi che partecipano alla Conferenza Onu sul Clima.

Per i ghiacciai alpini il conto alla rovescia durerà qualche decennio ma, se non si abbandonano rapidamente i combustibili fossili, tutta la criosfera entrerà in crisi. Trascinando con sé la stabilità del clima.

I delegati dei paesi devono trovare un accordo sul clima per far fronte ai cambiamenti climatici e mentre i negoziati proseguono, quattro sono i nodi da sciogliere.

Il primo riguarda i tagli annunciati dai singoli paesi che devono essere effettivi. Occorre passare rapidamente dalle parole ai fatti. Servono verifiche rapide ed efficaci. Ma molti paesi a scarsa industrializzazione non dispongono di validi sistemi di monitoraggio.

Il secondo nodo riguarda i finanziamenti. Per rafforzare la rete dei controlli servono finanziamenti che vanno presi dal Fondo per il trasferimento delle tecnologie pulite che è stato programmato solo fino al 2020. Una delle decisioni che dovranno uscire dal summit di Parigi è la configurazione degli investimenti green nel prossimo decennio.

Il terzo scoglio è la revisione necessaria a far salire gli impegni di riduzione a un livello sufficiente per la sicurezza climatica.

Infine, il quarto punto è rappresentato dalle azioni su lungo periodo. E’ necessario decidere in che periodo porre l’obiettivo della carbon neutrality, zero immissione di carbonio in atmosfera. L’ago della bilancia sarà più spostato verso il 2050 o verso il 2100? Gli scienziati promuovono un’accelerazione del processo di decarbonizzazione della società per ridurre le probabilità di catastrofe climatica.

Il rapporto diffuso dall’associazione Germanwatch ha evidenziato che tra il 1995 e il 2014  le vittime di 15mila eventi meteo estremi sono state 525mila e i danni registrati ammontano a quasi 3mila miliardi di dollari.

L’Italia è ventiquattresima per perdite dovute a fenomeni climatici estremi tra il 1995 e il 2014.

Anche per questa ragione le 14 Regioni italiane, su richiesta del WWF, hanno mandato un messaggio a Roma per ottenere impegni più ambiziosi: ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 50%, invece che del 40% come concordato su scala europea.

(fonte: http://www.repubblica.it)