Copenhagen - il Tivoli

Creato il 07 dicembre 2014 da Dede Leoncedis

Johan Georg Carstensen Bernhard nasce il 31 agosto 1812. Suo padre è  un diplomatico e così la sua infanzia trascorre in medio oriente fino a che  viene spedito a studiare a Copenhagen. Si arruola tra le guardie reali danesi, termina la carriera militare col grado di  tenente e  per qualche anno se ne va in giro per il mondo.  Ha ventisette anni quando torna a vivere a  Copenhagen e diventa editore di giornali popolari, che   pubblicizza organizzando balli feste e spettacoli pirotecnici  a cui i suoi concittadini partecipano  con  entusiasmo, e comincia a farsi strada in lui l'idea di realizzare un grande parco di divertimenti alla maniera dei  Vauxhall Pleasure Gardens di Londra.  Se funzionano lì, perchè mai  non dovrebbero funzionare  anche a Copenhagen? Ottiene abbastanza facilmente dal re Cristiano VIII un appezzamento di quattordici ettari di  terreno  e una licenza valida cinque anni per costruire il suo parco,  che già immagina pieno di giostre  per bambini e attrazioni per tutta la famiglia, e poi  ristoranti, giardini  fioriti e teatri. Ci saranno concerti e pantomime,  tantissime luci sparse per tutto il parco, e all'ora di chiusura i fuochi artificiali illumineranno tutta la città. Il 15 agosto  1843 si inaugura a Vestervold, appena fuori dalle mura della città,  il Tivoli and Vauxhall  che in breve  diventerà per tutti semplicemente Tivoli.  La  zona è  presidiata dall'esercito, e il  governatore ha dato il benestare all'uso del suolo soltanto  a patto che tutte le strutture realizzate fossero leggere e avessero carattere temporaneo  per poterle demolire facilmente  in caso di guerra.  Quella prima stagione termina l'11 ottobre del 1843, e nei due mesi scarsi di apertura viene visitata da centosettantaquattromilaseicentonove persone.  Come facilmente intuibile,  nessuna guerra lo ha minacciato,  le strutture leggere e temporanee hanno retto piuttosto bene  e dopo più di centosettant'anni il Tivoli gode ancora ottima salute anche se è un po' passatello e non certo può rivaleggiare con le miriadi di parchi di divertimenti ipertecnologici  nati  dopo di lui. Però è sempre l'attrazione  più popolare di tutta la Danimarca e ho letto che  ogni anno il 90 per cento dei turisti stranieri che passano per  Copenhagen  una capatina al Tivoli non se la lascia scappare. Anche noi lo abbiamo visitato, e  più di una volta. La  prima fu  nel 1970 durante il nostro  primo viaggio a  Capo Nord. O meglio: durante il nostro primo viaggio. Punto. 

Quella prima volta l'abbiamo visto in agosto  e adesso invece  eravamo a  novembre, ma a parte gli addobbi natalizi e qualche ripulita qua e là, non mi è sembrato molto cambiato.




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Mancava soltanto   la banda di ragazzini vestiti da soldatino del Dofo Crem  che nel 1970  aveva sfilato al  suono della marcia Radetzki, e a cui attribuisco la responsabilità delle lacrime inevitabili  che mi fano sempre un po' vergognare  ad ogni concerto di capodanno



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