Copia conforme di Abbas Kiarostami (2010)
Il cinema da sempre gioca a trasformare la realtà in finzione o, meglio, cerca di rendere credibili, reali, autientiche situazioni totalmente irreali. Così come i due attori protagonisti del film, scambiati per marito e moglie dalla proprietaria di un bar di Lucignano iniziano un percorso all’interno di qeusto ipotetico racconto, cercando di renderlo credibile fino all’impossibile.
La finzione allora diventa realtà e i due personaggi del film finiscono per rivivere ricordi totalmente inventanti, trasformando una finzione in una copia conforme della realtà. Di certo non è il film più riuscito del regista iraniano Abbas Kiarostami, solitamente affascinato dalla poesia nascosta in ogni immagine del suo film che in quest’ultimo lavoro diventa pura estetica priva di emozioni. O forse il suo obiettivo era proprio questo, regalarci una copia conforme del suo lavoro priva di ogni passione, riconosciuta e certificata nella sua vacuità.