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Coppa Davis: al Palavela un campo in rosso esempio di tecnologia applicata

Creato il 30 gennaio 2013 da Sportduepuntozero

Coppa Davis Torino - Foto Massimo PincaAll’insegna del tutto si evolve e tutto si migliora ecco che quello che gli appassionati e i giocatori vedranno e “calpesteranno” nella sfida Davis contro la Croazia, 1° turno di World Group 2013, si presenta come un campo quasi avveniristico. Di passi, da quel lontano inizio degli anni Ottanta, “quando – racconta Sergio Palmieri, direttore degli Internazionali d’Italia e tante altre cose nella Federtennis – allestimmo il primo all’Eur di Roma in occasione di un’esibizione di alto livello alla quale partecipò, tra gli altri, John McEnroe. I protagonisti dell’epoca, e lo dico con ammirazione, furono molto bravi a non lamentarsi con noi organizzatori poiché le condizioni di quel campo in terra allestito all’interno del Palazzetto erano veramente al limite>>.

Da allora ad oggi di passi se ne sono fatti molti. L’azienda che ha predisposto quello al PalaVela è la Sporter, una realtà slovacca leader nel settore e facente parte del ristretto novero di quelle considerate dall’ITF (International Tennis Federation) di alto livello qualitativo: <<Ci era stata segnalata proprio dall’ITF – prosegue Palmieri – e i riscontri avuti sono stati subito positivi. Avevamo in passato chiesto un preventivo ad un’analoga realtà francese ma il rapporto qualità-prezzo non era concorrenziale. Già lo scorso anno, in occasione del match di Fed Cup Italia – Ucraina a Biella la stessa azienda slovacca aveva preparato il campo all’interno del Lauretana Forum. La prossima settima lo farà a Rimini in occasione del match di FedCup tra Italia e Stati Uniti>>. Anche nel settore si progredisce, di anno in anno: <<Assolutamente. A Biella il manto compattato era di sei cm di spessore. Qui a Torino è stato ridotto a quattro. E’ composto da lapilli vulcanici e terra rossa>>. Considerevoli i quantitativi di materiale, proveniente dall’Italia. Parliamo infatti di 600 quintali di lapilli e 320 di sottomanto (terra rossa). Il tutto è stato bagnato in fase di realizzazione, quindi consolidato attraverso l’impianto di riscaldamento.

Il risultato è una superficie compatta che potremmo definire una terra mediamente veloce: <<Un po’ di più rispetto a quella dello scorso anno a Biella – sintetizza Palmieri – anche in ragione del fatto che i lavori sono iniziati un giorno prima. Nello specifico mercoledì scorso, con la preparazione del perimetro. Da giovedì ha preso il via lo riempimento. Sabato sera il campo era già pronto e domenica i ragazzi, con un giorno d’anticipo sul previsto, hanno iniziato a calcarlo>>. Ora è tutto pronto, al pari delle tribune che guardano sui due lati corti del campo: <<Per una questione di miglior visibilità dell’evento sono state completamente costruite, per circa 2000 posti dai quali sarà uno spettacolo assoluto assistere agli incontri. Quelle originarie sarebbero state troppo lontane dal campo di gioco. Anche all’estero è spesso consuetudine adattare i palazzetti in questo modo>>. Tornando alla ditta costruttrice del campo si ricordano i suoi esordi con un match di Davis in Austria e tanto di superficie di gioco preparata all’interno di un hangar in un aeroporto. Decisamente un bel battesimo del fuoco. Intanto il campo al PalaVela ha subito trovato i pareri favorevoli dei giocatori che da alcuni giorni si stanno allenando, nonché dei capitani delle due formazioni.

Così Corrado Barazzutti: <<Il terreno di gioco mi pare perfetto, ben allestito e consolidato. Per i nostri ragazzi la terra rossa rappresenta la superficie sulla quale sono nati e cresciuti. Pertanto i tempi di adattamento alla stessa, anche se sono, peraltro come i croati, reduci dal veloce di Melbourne, non si presentano lunghissimi. Per domani, giorno d’inizio della competizione, tutto è stato predisposto al meglio>>. Anche ad Andreas Seppi, fresco di ingresso tra i top 20 del ranking mondiale, il rosso del PalaVela piace: <<Mi sono sentito subito a mio agio sul campo torinese. Buono il rimbalzo, media la velocità. Un ottimo compromesso in un momento stagionale nel quale giocare outdoor è molto difficile. I giorni di allenamento ci stanno servendo per trovare il giusto timing sulla palla e anche i miei compagni lo stanno trovando. Auspico un PalaVela colmo, dalla prima all’ultima giornata, perché abbiamo bisogno del sostegno del pubblico. Una platea, quella torinese, abituata ai grandi eventi, vedi l’Olimpiade Invernale del 2006>>.

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