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Copy, copyright, standard: Cloned in China di Odoardo Fioravanti

Creato il 04 novembre 2010 da Aljo

Cloned in China FioravantiSi è da poco conclusa alla Triennale di Milano una mostra con protagonista – nel senso che lo potevi incontrare proprio lì – Odoardo Fioravanti. Era intitolata Industrious Design: titolo appropriato se pensiamo che Fioravanti è uno dei migliori esponenti del design industriale, applicato, che pone attenzione anche all’utilità dell’oggetto. Appropriato perché Fioravanti intende il design come applicazione e progettazione continua, come lavoro che non può prescindere dal confronto con le imprese, con le ricerche e i processi ad esse sottese, con i cicli della produzione di un oggetto. In questo senso il design di Fioravanti ha sempre fatto i conti le parole e i concetti di standard, standardizzazione, copia e copyright.

Guardando a tutta la sua attività, emerge a questo proposito il progetto di qualche anno fa Cloned in China: vasi cinesi clonati, sdoppiati a imitazione della mitosi cellulare, che rinviano simbolicamente, e ironicamente, alla clonazione di prodotti che avviene in Cina, e, in senso più lato, al vizio del plagio. E di conseguenza all’importanza, nell’ambito di un design vicino alla produzione in serie delle industrie, del diritto d’autore.


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