Se dovessi parlarvi di Coral Glynn di Peter Cameron in poche parole citerei semplicemente questa frase, lasciandovi poi il compito, e la curiosità anche, di scoprire che cosa effettivamente significa. Ma credo che il romanzo meriti una recensione più articolata, soprattutto se voi all'amore che fa fare un sacco di cose stupide non ci credete.
Coral Glynn fa l'infermiera a domicilio e arriva a casa Hart per assistere un'anziana signora malata terminale, lasciandosi alle spalle un precedente impiego che le ha segnato il fisico e l'anima. Qui conosce il Maggiore Clement Hart, figlio della donna e reduce di guerra, afflitto da dolori e bruciature che non ha mai voluto curare e, soprattutto, da una certa solitudine. Clement nota Coral Glynn e per qualche motivo sente che con lei potrebbe anche sistemarsi. Al punto che, quando la madre muore, le chiede, improvvisamente e contro ogni logica, di sposarlo. La donna, un po' titubante, accetta. A far da testimoni ai due ci sono i migliori amici di Clement, Dolly e Robin. Una coppia sposata da anni ma che forse coppia non lo è mai stata.Poi, però, proprio al pranzo del matrimonio succede qualcosa che farà cambiare, altrettanto improvvisamente, tutta la situazione.
Coral Glynn è un romanzo d'amore. E anche se dell'amore passionale, sdolcinato e commuovente dei romanzi che di solito cadono sotto questa definizione non ha nulla, è impossibile definirlo in un altro modo. Racconta di tanti tipi di amore: di amori incomprensibili e illogici, di amori corrisposti e non corrisposti, di amori sbagliati, di amori violenti e di amori passionali, di amori per se stessi che a volte vengono a mancare e di amori per altri che non sempre sanno cosa farsene.La cosa buffa è che tutto accade senza che si capisca come, in modo quasi sconcertante, se vogliamo riprendere la citazione iniziale. Clement che chiede a Coral di sposarla. Coral che accetta e poi è costretta ad andarsene. Dolly e Robin che un certo punto esplodono sebbene fin da subito si sapesse che non avrebbero potuto durare. Clement che ritorna a cercare Coral, Coral che si chiude, ancora una volta una porta alle spalle, per poi ritrovarci di colpo a dieci anni dopo, con tutti i tasselli andati al loro, giusto?, posto senza che il lettore sappia come. Sconcertante, eppure, pensandoci bene, anche logico. Perché, come dice bene Peter Cameron, "è meglio sbagliare per amore che astenersi per vigliaccheria". E' meglio che l'amore ci porti a fare cose senza senso e ai più incomprensibili, che lasciar perdere fin dall'inizio.
Pensandoci, questo Coral Glynn è forse il migliore romanzo che abbia letto di Peter Cameron, persino più di Quella sera dorata, che avevo definito un romanzo quasi perfetto. Forse per il personaggio di Coral (ok, e anche per quello della domestica di casa Hart), forse per l'ambientazione anni '50 così ben riuscita. O forse, anzi sicuramente, per il tema, per l'amore che tutto consente, e che Cameron riesce a descrivere perfettamente creando situazioni e coppie che non hanno nulla di sdolcinato e di melenso, anzi che forse sono fin troppo reali.
Ve lo consiglio caldamente.
Titolo: Coral GlynnAutore: Peter CameronTraduttore: G. Oneto Pagine: 212Editore: AdelphiAnno: 2012Acquista su Amazon:formato brossura:Coral Glynn