Corbo: “Napoli, fede e disperazione. Come chi spera nella fortuna per cambiare vita”

Creato il 03 marzo 2014 da Vesuviolive

L’ennesimo stop con una squadra piccola e la fuga dalle sue responsabilità, dove fino e poco fa diceva di lottare per lo scudetto. Da tempo è molto distante dalla coppia Juventus e Roma. Una squadra che non riesce più a vincere con le piccole, con quelle squadre che hanno ben 31 punti di differenza, e oltre ai punti anche molti milioni di ingaggi in meno. Non bisogna solo appellarsi all’assenza di Higuain, ma ad una prova in generale della squadra. Una rosa non allestita all’altezza, con elementi di ricambio non in grado di sostituire i “big” quando mancano all’appello. Come l’anno scorso quando nella formazione ci mancava Cavani e non ci stava mai nessuno all’altezza di sostituirlo, quest’anno è la stessa cosa. Attaccanti di riserva stabili, senza creare occasioni di gol, senza mettere in difficoltà le difese avversarie. Nel 4-2-3-1 non può essere schierato come terminale offensivo lo statico Pandev, e se viene preferito a Zapata, il grosso attaccante colombiano ribattezzato Dùvan, fa capire che dopo Bergamo per lui c’è stata la bocciatura definitiva, dopo averlo provato diverse partite in precedenza. Per Zapata ben 7 milioni sprecati così nel nulla. . Il Napoli l’ha mandato in campo come terza soluzione: prima Pandev, poi lo smunto Callejon avanzato per far posto a Insigne, quindi questo gigante d’ebano che se ha delle qualità va aiutato a rivelarle con una cura fatta di tecnica e agilità. Sicuramente non è credibile in un club importante come il Napoli per sostituire Higuain, dove ad agosto venne inserito nel gruppo e poi tenuto fino a gennaio, ora quasi emarginato nella rosa attuale. Ricordo la trattativa che ci è stata veramente ad agosto per l’altro colombiano Jackson Martinez, magari ora non stavamo qui a recriminare il mercato del Napoli. Il Napoli che abbiamo visto contro lo Swansea dava sempre l’idea di poter segnare ma anche di prendere il gol da un momento all’altro. Colpisce e subisce. Contro il Livorno va in vantaggio ma poi soffre tantissimo sulla destra dove Maggio cade nella rete di Coda, e Callejon non ancora nella migliore condizione si perde contro Mesbah. Meglio sulla corsia di sinistra dove Mertens crea scompiglio su Ceccherini e Ghoulam arginare Mbaye. Gli amaranto potevano difendersi benissimo con la difesa a 3 visto il “soffice” Pandev e gli esterni tamponavano il centrocampo del Napoli. Inler ed Hamsik disorientati, lasciavano il solo Jorginho salito alla distanza. Dopo la prima frazione di gioco Hamsik si spegne e Di Carlo riordina il suo Livorno, mentre il Napoli cerca le soluzioni con cambi poco risolutivi. Prima Callejon prima punta e poi Dùvan. Mai nuove idee e mai varianti tattiche, come chi nella vita cerca la fortuna giocando un “Gratta e vinci”.  


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