Dopo il lancio di un missile a lungo raggio da parte di Pyongyang (pochi giorni fa, la Corea del Nord aveva annunciato di aver sperimentato anche un’atomica all’idrogeno*) sono in molti, tra gli analisti, a chiedersi per quale motivo Pechino e Mosca, ovvero i maggiori sponsor e finanziatori di Kim, non abbiano ancora rotto con il regime del giovane dittatore, considerato una bomba ad orologeria anche per Russia e Cina.