CORIO: una gara sbagliata, ma non troppo.

Creato il 04 luglio 2011 da Fathersnake
Sono bastate poche centinaia metri per rendermi conto dell'errore. Partito in buona posizione, mentre sbagliavo però non rallentavo, preso dal flusso della corsa, insieme ai quasi 300 podisti che ieri si sono cimentati, a Corio (tranquilla località collinare del Canavese) in una prova facente parte del campionato canavesano UISP.
Lo sbaglio? Al solito, esser partito troppo veloce. Dietro l'angolo, dopo una corta discesa iniziale, ci aspettava una salita continua di tre chilometri, che iniziavo già troppo affannato per sperare di metabolizzare con facilità. Infatti, avanzavo di forza, perdendo lentamente terreno su quasi tutti. In due occasioni mi fermavo anche a camminare (sebbene le pendenze non fossero proibitive) voltandomi a cercare nelle retrovie qualche gruppetto cui accompagnarmi. Era la lunghezza dell'ascesa, a scoraggiarmi: il vedere che, tornante dopo tornante, questa non accennava a finire. Raggiungere finalmente il picco del salire non mi dava alcun conforto, ma mi gettavo comunque in discesa, con le gambe stanche, per cercare di recuperare qualche posizione. C'era poca energia, nei muscoli, ed era sopratutto la forza d'inerzia, che sfruttavo. Se ora riparte la salita mi pianto pensavo. Correre in un campionato, ove vedi più o meno sempre le stesse facce, ti aiuta a capire la posizione in gara semplicemente osservando con chi corri al momento. I visi sofferenti che scorgevo erano quelli di podisti che normalmente stacco nei primi chilometri, e questo mi dava la misura delle mie condizioni. Dopo la discesa, era un timido falsopiano ad accoglierci, ove l'emorragia di posizioni perse si arrestava. La gara terminava con mia sorpresa un chilometro prima di quanto riportato sul calendario. Nonostante la prestazione mi sembrasse disastrosa (qualcuno potrebbe trovarla disastrosa comunque) terminavo al 122esimo posto su 284 ed al 26 posto su 46 degli MM45 portando a casa 5 punti per la classifica generale.
La salita non è il mio forte (come, aggiungerei, non lo è la pianura e forse neppure la discesa; insomma, non ho pezzi forti) ma la Stralivigno attende al varco, e qualcuno mi ha detto che si correrà in montagna. Insomma, da qui al 31 luglio voglio fare una scorpacciata di pendenze.

Foto riguardante l'edizione 2010  da "Il Canavese".


Un saluto.