Cari Amici, vivendo ormai a Cormons da oltre 10 anni, mi sono accorto che questa “ridente” località, situata ai piedi del Collio, si trova nell’immobilismo più totale. Notate la foto, la piazza, oltre ad essere sporca, è anche formata da pietra con molteplici problemi; quando piove è scivolosa; poi potrebbe essere adornata da piante di diversi colori, onde renderla più vivibile, oppure farla diventare parte integrante di un circuito che da Piazza Libertà, si snodi verso il centro, magari rendendolo pedonale 4 o 5 volte l’anno; in modo da renderla più fruibile.Mancano alcune cose che potrebbero migliorare la vivibilità:1) Turismo;2) promozione del Territorio;3) nuove attrazioni;4) miglioramento dei servizi Pubblici;5) miglioramento del progetto per la Caserma Amadio, creando una zona concerti, per far arrivare degli artisti a Cormons.Per fare questi punti, le passate amministrazioni cosa hanno fatto; per dirla come Cetto la Qualunque: UNA BEATA M….A!Invece di provvedere a portare Turismo, hanno fatto e fanno quelle 3 manifestazioni l’anno e, per questo si compiacciono del loro operato; tutto questo senza rendersi conto che il Paese, è più deserto del DESERTO DEI TARTARI, dopo una certa ora, per l’esattezza dopo le 22:00.Invece di aiutare chi fa imprenditoria, lo castrano: tipico esempio del locale Jazz-Wine, il quale alle 22:00 circa, deve chiudere perché, la musica di sottofondo, da fastidio alle persone; oppure parliamo dei tanti negozi chiusi, nel centro del Paese, perché non ci sono persone che investono e visitano la nostra “ridente” cittadina! Continuando su questo tema, parliamo pure del Bar “IL DRAGONE”, dove non si può fare della musica che subito arriva qualche controllo del Comune.La nostra amministrazione sa solo fare DUBBIE opere pubbliche, tipo: Ex-fermi (sbagliata e bloccata dalla Regione, la quale ha detto che deve essere rifatta, perché progettata male ed in violazione della LR 15/2007).Eccovi la lettera della Regione, vecchia di quasi 3 anni, la quale afferma che l’impianto deve essere rifatto e deve essere mantenuto spento, fino all’adeguamento. QUESTO SIGNIFICA CHE IO AVEVO, ED HO RAGIONE; IL COMUNE NON VUOLE FAR PAGARE I 361.000,00 EURO (A TANTO AMMONTA IL COSTO) A CHI HA PROGETTATO L’IMPIANTO. FORSE SPERANO, ALLE PROSSIME ELEZIONI, DI FAR PAGARE QUESTO SPRECO A TUTTI NOI? Oppure, progettare rotonde fuori norma e con soldi, sempre dei contribuenti, vedi http://mnc-regionefriuli.blogspot.com/p/notizie-in-friuli.html, oppure evitare di verificare le Marcature CE ed appaltare opere, a Società che propongono prodotti in violazione di Legge.Ci sarebbero moltissime cose che non vanno negli appalti, ma qualcuno mi dice che sarebbe meglio evitare di parlarne; ok, parliamo di cosa e di come si possa fare a portare turisti.Si potrebbe accedere a Fondi Comunitari, tipo l’Interreg 3C, per rendere più appetibile il nostro cento storico, oppure facendo in modo, almeno ogni 1 o 2 mesi, portare a Cormons, artisti di fama nazionale e che vanno per la maggiore; oppure inserire Cormons in un circuito dei Monumenti artistici, di cui la nostra Italia ne è sicuramente la principale esponente nel panorama Europeo.Un’altro modo potrebbe essere la promozione da parte del Comune di un concorso di idee, per elaborare un’immagine che sia caratteristica e accattivante.Eppure chi entra a Cormòns trova uno scenario desolante, un biglietto da visita tutt’altro che lusinghiero. Bisognerebbe posizionare alle porte della città stand informativi e rendere le aiuole curate. Per esempio non c’è un richiamo alla produzione vitivinicola della città». Si potrebbero creare degli stage di Agricoltura per attirare persone e turisti che, per alcuni giorni, vogliono provare, l’ebbrezza di un lavoro sicuramente interessante.Una buona soluzione sarebbe la promozione di un concorso di idee: «Serve una regia che si occupi della promozione, se si continua ad agire ognuno per proprio conto non si può andare da nessuna parte. Il Comune può farsene carico, ha le potenzialità per farlo, per esempio promuovendo un concorso di idee. Raccogliendo gli spunti elaborati da giovani laureati si arriverebbe a un marchio, che sarebbe poi passo dopo passo identificato con il commercio e l’attrattiva turistica».Proprio l’Agricoltura è un settore ancora in crisi, ma che dobbiamo conservare, curare e spingere ancora di più. Rappresenta la nostra Storia, l’abbiamo ereditata dai nostri genitori, ha consentito un reddito dignitoso per molte generazioni, ma che oggi è in crisi soprattutto per la crisi del prezzo dell’olio e del vino.Molti sono stati gli errori del passato, parzialmente giustificati dal ritardo culturale e tecnologico con cui è stato affrontato il mercato locale e nazionale. Oggi si intravede la possibilità concreta di rilanciare il settore del vino con il progetto, approvato dalla Giunta Provinciale del 13/07/2011, chiamato “Strade del Vino e Sapori del Goriziano”, con la rielaborazione delle denominazione e dei nuovi disciplinari “DOC”. Indispensabile, inoltre, è lavorare su nuovi progetti di sviluppo del settore. Bisogna mettere in rete diversi Istituti Scolastici ed Università, favorendo corsi di formazione sia nel settore della produzione e trasformazione dell’uva e dell’olio, sia quello di gestione e marketing dei nostri prodotti. Dobbiamo favorire nuovi corsi di formazione:- nel settore primario della lavorazione sui campi e nelle aziende esistenti per una riqualificazione della materia prima;- corsi nel settore intermedio della trasformazione con una scuola di sperimentazione in micro vinificazione per nuovi prodotti, e con un laboratorio di spumantizzazione;- corsi in gestione, marketing e valorizzazione dei prodotti finali; – riaprire l’università del vino magari come centro di sperimentazione per gli spumanti a marchio del nostro territorio oppure un centro regionale per l’enologia.A questa rete di formazione si deve integrare la promozione e la conoscenza del nostro territorio, del nostro paesaggio agricolo, delle bellezze archeologiche, dei percorsi medioevali, dei vecchi mestieri e delle tante tradizioni, tutte vetrine indispensabili di attrazione e di interesse per sviluppare un turismo enogastonomico. Tutto questo favorisce, inoltre, una crescita sociale, una maggiore coesione, un nuovo indirizzo di possibile sviluppo occupazionale coerente con la nostra storia. Nuovi strumenti di organizzazione sono le cosiddette cooperative di comunità, capaci di mettere in rete il settore della produzione, della trasformazione, della commercializzazione dei nostri prodotti, dell’accoglienza enoturistica e della promozione del territorio. La sinergia pubblico – privata, l’integrazione cooperative – privati in un progetto di sviluppo della comunità costituiscono la base del rilancio del settore e dell’occupazione. L’agricoltura è il nostro principale bene “MONUMENTALE”. La bellezza dei tanti vigneti ordinati, delle colline verdi, delle cantine tecnologiche, degli eccellenti prodotti enogastronomici sono la vera ricchezza del nostro territorio.Un’altro capitolo per incentivare il turismo, sarebbe di utilizzare il Castello di Cormons, almeno d’Estate, come ritrovo di manifestazioni a carattere Europeo, proprio per portare nuova linfa a questo territorio ormai martoriato. In ultima analisi, questa classe Politica ha fallito è sta condannando all’oblio una città che, altrimenti, potrebbe diventare un Paese a misura d’uomo. Mi sorge spontanea una domanda: ma i nostri amministratori vogliono farci diventare abitanti di una città popolata da fantasmi, dove non vi sono ne attrattive per i nostri giovani, ne attrattive Turistiche, ne nuove Idee?Tra non molto sentiremo le varie promesse da marinaio che i nostri attuali partiti (che ricordo hanno fallito in Italia, per via del loro coinvolgimento in azioni poco dignitose) metteranno in campo per farsi eleggere; ma io vi dico una cosa, non lasciatevi abbindolare da questi politici di professione, io dico che bisognerebbe costituire un comitato cittadino permanente che collabori in maniera attiva alla costruzione della nuova Cormons. Il comitato dovrebbe avere un compito consultivo e dovrebbe affiancare ed interagire con il Consiglio Comunale nelle decisioni più importanti, raccogliendo le voci dei cittadini. Questo sarà un ampliamento della democrazia della rappresentanza.Il nuovo comitato potrebbe lavorare:- alla diffusione delle idee e alla formazione delle opinioni di una nuova aggregazione di cittadini;- alla proposizione di progetti urbanistici di una città a misura di uomo;- alla rappresentazione di un nuovo scenario di sviluppo.Si dimostrerà così, che lo sviluppo sostenibile è possibile solo con l’aggregazione dei Comuni della zona, con la messa in rete delle ricchezze del nostro territorio, del patrimonio storico, archeologico, paesaggistico e produttivo.Tags: Caserma amadio, classe politica, cormons, crisi, Elezioni, elezioni fvg, enologia, gorizia, idee per cormons, lavoro, politica, politica cormonese, Sindaco Patat, Tag