Cornetti surgelati, libri della Parodi e altre faccende in casetta Marzapane.

Creato il 21 novembre 2011 da Cuoredilattice @cuoredilattice

Sinceramente,non ho mai capito il successo dei libri di cucina. Devo confessare che ogni tanto anche a me prende una strana mania di cucinare. Non per questo compro un libro.

Di solito nella casetta marzapane le cose vanno più o meno così: scarico una ricetta da internet,possibilmente facile e veloce (nel caso quello sturbo di giocare al bravo donnino di casa scappi via in fretta e furia). Dopo di che passo in cucina, apro il frigo e…scopro che mancano tutti o quasi gli ingredienti principali. Chiudo il frigo, apro la credenza e mi sbafo qualche tazzone di cheerios.

Mi va meglio con le torte quasi-già-pronte Cameo (anche se vi sconsiglio la millefoglie di plastica,la cui crema pasticcera ha il sapore di addittivi chimici). Stamattina mi sono sforzata e ho addirittura  estratto dal congelatore una bustona enorme di cornetti surgelati che ho messo in forno con temperatura e tempo di cottura sbagliati. Questo non ha impedito a nessuno della famiglia di divorare tutto.

Questo non fa di me “una che cucina”. Nè tanto meno una che compra libri di cucina. Personalmente, non ho mai visto una persona vera,e dico, in carne ed ossa, comprare un libro del genere. Nè tanto meno il libro della Parodi. Questo fatto mi porta a pensare che in realtà quella gente probabilmente non entra molto spesso in libreria, visto che io vivo lì e,ripeto,non li ho mai visti.

Certo,ogni tanto vedo tante signore di mezza età o adolescenti, comprare libri di Fabiuccio Volo o,ancor peggio, del profondo poeta Paulo Coelho senza rimorsi. Per quanto facciano enormemente ribrezzo alla sottoscritta,il pubblico depressoconfuso di questi pseudoscrittori di solito entra in libreria più di due volte all’anno (magari oltre a fare incetta di romanzipanettone a Natale e di libri da ombrellone a Giugno, comprano anche per le vacanze di pasqua il fantomatico uovolibro,che non è di cioccolata ma dentro c’è la solita sorpresa di merda).

Ma giuro che non ho mai visto persone che compravano il libro della Parodi. Il che non spiega come sia primo in classifica da millemila secoli. Certo, non mi spiego nemmeno la Mazzantini, nè le biografie di personaggi insulsi,finti VIP italiani o ancor peggio finte rockstar cocainomani o le ottantaquattro bio di Morgan (che per carità sarà anche un personaggio controverso ma direi che è anche ora di smetterla). Almeno però quella “roba” si legge davvero: ha dei periodi, delle congiunzioni,addirittura,una vera impaginazione e una vera grafica! Insomma, non è spacciata a diciotto euro quando assomiglia ai libri cartonati dell’edicola.

Sfatiamo questo mito del: basta che si legge. No, non è così. Se devi comprarti il libro di Siani o il libro della Pivetti, è meglio che vai nel negozio vicino di cianfrusaglie trash (che per me è una tappa obbligata,ça va sans dire) e ti compri un bel lampadario pacchiano o chessoio un tappetino a forma di osso, qualche portacandele con i ghirigori placcato in tempera gialla,non so, fai tu. Non un libro. Perché comprare un libro di merda non ti servirà. Non ti farà diventare più intelligente o ti farà scoprire nuovi mondi o ti aprirà quel cervellino bacato. A meno che tu non lo faccia per deriderlo. Per esempio qualche mese fa ho avuto la bella idea di comprare il libro dei Club Dogo. Non sapete che risate. Altro che trash tv. Il senso critico e l’ironia sono armi da utilizzare al ribasso come mi ha insegnato…no, già nessuno.

Quello che mi chiedo infine: perché io mi faccio dei problemi a spendere più di dodici euro per un libro di letteratura(anche commerciale,purchè sia BUONA) mentre c’è gente che spende DICIOTTO e passa euro per delle cagate?

Tutto questo potrebbe farvi pensare che io sia una snob. Non c’è pensiero più lontano della realtà (tra l’altro forse avete perso il pezzo in cui ho detto che ho comprato e letto il libro dei Club Dogo). Il fatto è che amo sconfinatamente la cultura pop e mi diverto a prenderla simpaticamente per il culo. Credo che approcciarsi con ironia e sarcasmo alla (triste) realtà grigia (soprattutto quella del panorama italico) sia fondamentale per rimanere sani di mente.



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