Di “cornuto” abbiamo già parlato e viene utilizzato per definire un uomo che ha la sfortuna di avere una compagna poco fedele. Molto simile il significato di “scornacchiato”, con soltanto una piccola differenza: parliamo di un “cornuto” consapevole, che è a conoscenza della infedeltà e la sopporta senza battere ciglio. Nonostante quanto sembra, le due parole hanno derivazioni diverse. Mentre “cornuto” deriva dalle corna che metaforicamente incoronano il capo del tradito, “scornacchiato” no: va rapportato, infatti, alla parola “scorno”, ovvero “vergogna“. Il vero significato sarebbe quello di “svergognato”, una persona che non si imbarazza della sua condizione di “cornuto“.
Ovviamente, i due termini si sono allontanati molto dal loro significato principale. “Cornuto” può essere indicativo di una persona molto cattiva o antipatica e le sue corna implicherebbero una somiglianza con il re di tutti i mali, il Diavolo. In ogni caso, quindi, non ha mai una valenza positiva, anzi, possiamo considerarla una delle offese più dispregiative della lingua napoletana. “Scornacchiato“, invece, proprio per la sua origine non è sempre offensivo: capita, ad esempio, di sentirlo dire anche a bambini particolarmente vispi. Lo “scornacchiato“, come persona priva di vergogna, non è quasi mai visto negativamente e il termini si riduce ad un semplice “sfottò”.