La sintassi della rete ha capovolto le regole fin qui conosciute della comunicazione d’impresa. Quella che si chiama cultura aziendale in rete diventa racconto, la conoscenza dei prodotti esperienza di utilizzo, gli obiettivi strategici esigenze dei clienti, le critiche al business voci da ascoltare, persino i concorrenti smettono di essere tali e diventano colleghi.
Tutte queste ragioni rendono sempre più necessario alle aziende costruire una narrazione che spiazzi l’individualismo, si doni alla rete con sincerità e senza vanterie. Un lavoro sui social o un corporate blog sono formule ottime e i consigli per attivare e gestire al meglio questi canali si trovano sui libri, e a bizzeffe sul web. Provo qui di seguito a sottolineare piccole e grandi ‘attenzioni’ da non sottovalutare nello sviluppo dei contenuti.
Essere generosi
Nella rete bisogna essere generosi, occorre donare ciò che si sa, abbandonando l’utilitarismo e l’autoreferenzialità. Riflessioni, spunti operativi, anteprime, informazioni introvabili altrove, conoscenza dei processi e persino segreti…tutto deve avere il sapore del dono. Che è un elemento fondante della comunicazione condivisa, del resto lo è di qualsiasi sistema di relazioni: il dono si nutre di asimmetrie, di debiti reciproci ed è proprio in questa sua dimensione apparentemente senza equilibrio, che genera, da parte di chi lo riceve, altri doni, ovvero gratitudine e interattività. Il social non sono luoghi di autocelebrazione dell’azienda e dei prodotti. Dunque, se usiamo un blog per pubblicare comunicati stampa istituzionali è…una causa persa.
Essere autentici
In rete ci si aspetta verità e trasparenza, ci si attende che l’azienda consegni ciò che sa, ciò che è. Se il concorrente ha un prodotto migliore del nostro, non occorre evitare diplomaticamente di parlarne, meglio collegarsi ad esso, e perché no… parlarne. Se un’applicazione si è rotta o non funziona, spieghiamo cosa può essere accaduto e rispondiamo alle critiche nel migliore dei modi possibili: con garbo, in fretta e dicendo la verità. Gli imprenditori sospettosi e gelosi dovrebbero stare alla larga dai social.
Essere empatici
Chi scrive su un blog aziendale – sia che fornisca informazioni, opinioni o disegni scenari economici – deve essere naturale, mantenere un tono disteso, adottare un linguaggio da chiacchierata. Un canale aziendale condiviso in rete dovrebbe fornire un approdo accogliente a chi ricerca informazioni, trasferire la conoscenza delle attività con il gusto della conversazione. Oralità e scrittura vivono in simbiosi. Ricordate il vecchio mantra “i mercati sono conversazioni”? È sempre valido. Per il semplice fatto che un cliente non è un avatar che si muove in un contesto virtuale, il cliente è una persona. E dobbiamo rivolgerci a lui senza alcun desiderio di sedurlo, di incantarlo…Immaginiamolo piuttosto seduto in un giardino alberato davanti a noi: siamo come amici che si incontrano per ascoltarsi, interrogarsi, talvolta persino tacere insieme.