Corrado Augias: misticismo e religioni per supermarket e discount

Creato il 10 novembre 2010 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Scopriamo subito le carte: sulla Terra c’erano le condizioni ottimali perché venisse su la vita. Per dirla con un’espressione colorita e popolare, una gran botta di culo, proprio bella grossa. Fu così che la vita fece la sua comparsa sul nostro pianeta piuttosto che su un altro.

Augias

Leggevo tempo fa che nell’Universo ci sarebbero milioni di pianeti in grado di ospitare la vita, però di fatto la vita non c’è, per lo meno per quello che noi ne sappiamo. Su milioni di pianeti adatti a ospitare delle forme viventi, la Terra ha avuto il colpo di culo che reazioni chimiche ed elettriche dessero origine alla vita. Quella che per noi uomini è un miracolo, per la l’Eternità dell’Universo è meno d’una virgola persa nell’Infinito. Noi giudichiamo la vita con il nostro metro umano ed è giusto che così sia. Ma l’Universo no: ha il suo di metro. E’ da sottolineare poi che l’Universo non è insensato, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare: sono gli uomini, nella loro piccolezza, ad essere talmente limitati da non riuscire a concepire concetti come Eternità ed Infinito. E forse, ai fini dell’esistenza, è bene che sia così, perché se l’umanità davvero riuscisse ad avere un’idea esatta dell’Eternità e dell’Infinito intrinseci all’Universo, allora la sua mente impazzirebbe nel tempo d’un batter d’ali di farfalla o anche meno.

Gesù, Buddha, Maometto, al pari di tanti altri uomini poi eletti dall’uomo stesso Dèi per dar corpo a diverse religioni (cristianesimo, buddismo, islamismo, induismo…), a ben guardare, sono stati dei filosofi che dissero alcune cose giuste e altre sbagliate, come del resto c’è da aspettarsi da qualsiasi uomo che dedichi la propria esistenza all’amore per la conoscenza. L. Ron Hubbard in fondo ha creato dal nulla una nuova religione: essa è giovanissima, non ha ancora una tradizione millenaria che le abbia conferito carattere mitico e mistico. Ma se resisterà al tempo e ai suoi oppositori, non è da escludere a priori che fra 2.000 anni, o giù di lì, i posteri possano parlare di Hubbard come di un messia. Se non ci si scannerà prima, fra 2.000 anni molte religioni oggi in auge saranno cadute sostituite da nuove fedi. La Storia dell’uomo si ripete sempre: ieri c’erano Odino e Zeus, poi sono stati sostituiti da Gesù e Maometto. Le religioni, per quanti grandi possano sembrare all’odierna società, al tempo storico presente, si sgretolano al pari di tutte le cose create dalla mano e dalla mente dell’uomo. E’ l’eterno ritorno, quello di F.W. Nietzsche: “In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte”.
Le religioni, tutte, siano nate più o meno allo stesso modo: un messia – fatto passare per tale – con un seguito di discepoli invasati in misura diversa, che hanno poi propagandato in lungo e in largo gli insegnamenti ricevuti, senza mai metterli in discussione ma accettandoli punto e basta. Il presupposto per la nascita d’una qualsiasi religione è poi uno soltanto: che le parole, che le idee espresse dal capo, dal kapò, dal messia, o come diavolo lo si vuol chiamare, non vengano mai messe in discussione.

Corrado Augias ha fiutato il filone d’oro, la voglia di misticismo di cui pare sia assetato il popolino: e a questo si rivolge con libri che hanno solamente la presunzione d’essere di divulgazione scientifica e storica. Libri quali “Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione” e il più riuscito “Inchiesta su Gesù. Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo” portano al popolino risposte facili sulla figura di Gesù, su chi è stato o potrebbe essere stato. Sono una disanima innocente che non scomoda nessuno e che non potrebbe mai offendere chicchessia, nonostante Augias si sia lamentato a più riprese che “Inchiesta sul cristianesimo” è un libro che qualcuno vorrebbe nascondere. Ogni saggio che parli di Gesù e del Cristianesimo, se non ha l’approvazione del Vaticano tutto e non è da esso mandato in stampa, incontrerà sempre le resistenze degli uomini di Chiesa. “Inchiesta sul Cristianesimo” non fu una indagine che si volle nascondere perché scomoda: molto più tristemente, Augias non riuscì a ripetere quel miracolo che gl’era riuscito con “Inchiesta su Gesù”. Un miracolo che gli fu possibile soprattutto grazie a Mauro Pesce: difatti Augias si limita a fare la parte del giornalista che intervista Mauro Pesce, che non a caso è professore ordinario di Storia del Cristianesimo all’Università di Bologna. Augias avrà forse pensato: “Ho intervistato Mauro Pesce, andrà bene anche con Remo Cacitti che è uno che insegna Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Milano”. Ma così non è stato. Forse Augias ha posto a Cacitti delle domande troppo impegnative e questi ha risposto in maniera non conveniente. Adesso, molto furbescamente, Corrado Augias interroga Vito Mancuso che è un teologo, un ex prete, ma anche un docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: il risultato è un’altra lunga intervista che prende il titolo “Disputa su Dio e dintorni”. Un titolo, ahinoi, che è molto diplomatico e scevro di qualsivoglia significato o indicazione: difatti l’unica informazione che si può ricavare è che si parla di un Dio e di altre cose ad esso legate.

C’era davvero bisogno delle riflessioni di Vito Mancuso per intercessione di Corrado Augias? No.


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