Correva troppo per essere una casa

Da Andreapomella

Guidando all’altezza dell’autostrada, nell’alba fumosa e gelida di gennaio, mi ha sorpassato una casa. Una casina di legno col tetto a due spioventi, le finestre col davanzale per i vasi di fiori, con le ruote e tutto il resto, che andava a una velocità quasi doppia della mia. Mi sono chiesto: “Che ci fa una casina di legno col tetto a due spioventi sulla corsia di sorpasso dell’autostrada?” E poi: “Perché stamattina non ho alcuna fretta e vado così piano da farmi sorpassare perfino dalle casine di legno coi tetti a due spioventi, le finestre col davanzale per i vasi di fiori e tutto il resto?” Ci ho messo un po’ per darmi le risposte giuste, ossia che la casina di legno col tetto a due spioventi  era un prefabbricato montato su un rimorchio per case mobili, e che in autostrada vado piano perché non provo un briciolo di interesse nel lavoro che vado a fare ogni mattina. Però correva troppo per essere una casa.