Sguardo al settore globale delle armi e alle conseguenze che ha sulla corruzione nella nostra politica, nella società e nella cultura.
Andrew Freinstein è un ex parlamentare sudafricano, ora residente in Gran Bretagna, e co-fondatore di Corruption Watch UK, un’organizzazione dedicata a svelare la corruzione nella società. Freinstein è anche un informatore sui traffici illegali di armi e autore del libro The Shadow World: Inside the Global Arms Trade, che indaga sui lati oscuri di questa industria da miliardi di dollari.
Si stima che il commercio di armi raggiunga circa il 40% della corruzione totale nell’ambito del commercio. Ciò che penso sia importante è il modo con cui questo avanzi verso il centro dei nostri governi, perchè il commercio delle armi è strettamente legato alla politica ed ai suoi meccanismi. Le industrie che producono armi per conto dei ministeri della difesa, sono strettamente legate a governi, militari, agenzie di spionaggio e, soprattutto, ai partiti politici. In questo modo riescono ad avere una grossa influenza.
Freinstein riconosce che vi è la necessità ad avere le armi per difendere il Paese, ma sottolinea che la natura di questo commercio richiede una maggiore regolamentazione.
Il commercio mondiale di armi è meno regolamentato di quello delle banane. Eppure si produce qualcosa che uccide le persone. Sicuramente le armi dovrebbero essere tra i prodotti più fortemente sottoposti a regole ferree su questo pianeta.
La maggiorparte della gente pensa che la corruzione sia più forte nei paesi in via di sviluppo; Freinstein spiega, però, che questa piaga è ovunque, anche in Europa e Stati Uniti.
Penso che la corruzione in questi paesi sia semplicemente più sofisticata.