Corsa anti invecchiamento: mantiene giovane il cervello e aumenta la produzione di cellule staminali

Creato il 11 marzo 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Nuovi scenari nel campo della medicina rigenerativa, in particolare per ciò che riguarda il sistema nervoso centrale: una ricerca dell’Ibcn-Cnr di Roma ha infatti dimostrato che la corsa può avere l’effetto di bloccare il processo di invecchiamento del cervello e di stimolare la produzione di nuove cellule staminali.

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L’effetto di questa maggiore produzione di staminali sarebbe quello di mantenere giovane il cervello e di migliorare le capacità mnemoniche. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Stem Cells scardina un dogma della neurobiologia, quello secondo cui il declino della neurogenesi in età adulta fosse irreversibile.

Stefano Farioli-Vecchioli dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr), che ha coordinato lo studio, spiega che i ricercatori hanno lavorato su un modello murino con deficit neuronali e del comportamento, provocati dalla carenza di un freno proliferativo delle celule staminali. L’esercizio fisico aerobico, come la corsa, è stato in grado di bloccare il processo di invecchiamento e di stimolare la produzione dicellule staminali nervose nell’ippocampo, stimolando le prestazioni mnemoniche.

“Questa scoperta getta le basi per maggiori ricerche che mirino ad aumentare la proliferazione di cellule staminali nell’ippocampo e nella zona sub ventricolare” ha spiegato Farioli-Vecchioli “I risultati di questi studi avranno ricadute molto importanti nella prevenzione dell’invecchiamento e della perdita di memoria. Anche per ciò che riguarda le patologie neurodegenerative le potenzialità terapeutiche delle cellule staminali sono davvero ampie. Il prossimo passo della ricerca sarà la validazione di scoperte su modelli murini inerenti patologie come Alzheimer, Parkinson o situazioni in cui una ischemia abbia causato una elevata mortalità dei neuroni. Patologie che potrebbero essere affrontate isolando e trapiantando cellule staminali iper-attivate.”

Foto: Wikimedia Commons


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