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Corte d’Appello di Venezia e Cassazione concordemente stabiliscono che frodare l’azienda, se non è “abituale”, non giustifica il licenziamento disciplinare: neppure se a tenere questo comportamento è il capo di una filiale bancaria, coinvolgendo altri ...

Creato il 10 novembre 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

UNA SENTENZA IN TEMA DI LICENZIAMENTO SPIEGA L’URGENZA DEL JOBS ACT
Corte d’Appello di Venezia e Cassazione concordemente stabiliscono che frodare l’azienda, se non è “abituale”, non giustifica il licenziamento disciplinare: neppure se a tenere questo comportamento è il capo di una filiale bancaria, coinvolgendo altri dipendenti. E il lavoratore disonesto – purché tale solo occasionalmente, beninteso – deve essere reintegrato e risarcito.

“Avete capito bene: secondo la Corte d’Appello di Venezia frodare l’impresa datrice di lavoro può giustificare il licenziamento solo se è comportamento abituale, non se accade una volta o due (non importa che a tenere questo comportamento sia il capo di una filiale con coinvolgimento plateale dei dipendenti della stessa). E il peggio è che la Corte di Cassazione conferma la sentenza d’appello, rendendola definitiva.”

 

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