Cortesie albioniche

Creato il 10 giugno 2011 da Lacocchi @laCocchi
Lavorare a stretto contatto con la gente è una cosa molto difficile.
Devi sorridere ed essere gentile e carina se hai le tue cose e sei piegata in due dai crampi, se il fidanzato ti ha mollato telefonicamente, se la sera prima ti sei bevuta 18 pinte e 5 mojito e hai un mal di testa che la metà della metà basterebbe, se dovresti essere a una festa\un concerto\un appuntamento galante e invece sei li a servire la gente che finisce di lavorare felice e contenta.
Devi essere gentile e carina qualsiasi cosa succeda: anche quando il cane carlino merdoso lasciato a giocare in mezzo ai tavoli t'ha fatto inciampare e tu sei quasi ruzzolata per terra, ti sei stirata diciotto muscoli ma sei rimasta in piedi. E hai salvato la cazzarola di Ceasar Salad che avevi in mano. E allora sorridi soddisfatta.
Salvo poi accorgerti che l'uovo che stava nel piatto sopra all'insalatina è tragicamente volato nel cestello del ghiaccio del tavolo di fronte.
Devi essere carina quando i gentili clienti chiedono se possono stravolgere gli ingredienti nei piatti dei menù, se possono avere il salmone cotto al sangue. Il salmone. Al sangue.
Se possono avere le uova strapazzate con il prosciutto di Parma. "Non c'è sul menù, non l'abbiamo." "Ma non c'è modo per averlo?"
Potremmo provare con le tue chiappe.
Devi essere carina e sorridente davanti a tutti gli albionici, che sanno essere esageratamente educati o esageratamente maleducati.
Alcuni sanno essere così educati da imbarazzarti, tutta un'esplosione di "grazie, grazie mille, no veramente, GRAZIE MILLE, cena perfetta, posto incantevole, servizio eccellente, cibo delizioso, presentazione fantastica"che dopo un po' sembra quasi ti prendano in giro tutti i ringraziamenti e sorrisi e complimenti che ti fanno.
Altri sono dei cafoni che probabilmente l'educazione l'hanno gettata nel water. E, se si sono ricordati, han tirato lo sciacquone.
Alcuni per richiamarti ti sventolano il tovagliolo come fossi un cagnolino, altri ti urlano "SCUSI!" mentre stai parlando con un altro tavolo. Altri agitano bottiglie vuote per farti capire che ne vogliono un'altra.
Alcuni perdono i cani nel pub e ti chiedono: "Scusa, puoi andare a prendere il mio cane? Mi è scappato dentro al pub." "Te lo porto a fare un giro anche?"
Altri ancora hanno il tempismo perfetto, e mentre cammini con i piatti in mano ti chiedono: "Possiamo ordinare?" 
L'altro giorno ho guardato questa e le ho detto: "Tieni tu i piatti mentre scrivo cosa vuoi ordinare?" 
Ma gli inglesi sono cortesi. E si preoccupano sempre delle persone che lavorano.
E allora nel bel mezzo di una domenica caotica, piatti in mano e mal di testa, gente che ti chiama, cose che ti devi ricordare, bottiglie di vino agitate da svariati tavoli, cappuccini da rifare perché il latte non è abbastanza bollente, fighette di gomma che ridono sguaiate, in tutto questo c'è LUI.
Che insieme ai suoi amici riccastri e alle fidanzate con anelli di fidanzamento grossi come dei barattoli di Nutella da un kg, ha passato tutto il pomeriggio a tempestarti di richieste, di domande, di tovagliolini sventolati per ricordarti che lui deve avere la priorità su tutto perché ha prenotato il tavolo.
Mica come gli altri comuni mortali.
C'è lui, che dice: "Vorrei una apple pie. E un cappuccino con il latte parzialmente scremato. Ce l'hai quello magro? Perché lei (indica la fidanzata, figa di gomma magra impiccata che picchietta cose sul cellulare) è a dieta. Ma quando hai tempo, eh. Non c'è fretta. Che tanto oggi è una domenica rilassatissima. E poi fammi un sorriso, dai!"
E in tutto questo ci sono io. Con la mia maglietta rosa shocking che mi sta una merda, mi fanno male i piedi, ho il mal di testa, devo scrivere e non ho tempo perché sto qui a lavorare, perché magari avessi un conto in banca come il tuo; quello stronzo del mio non fidanzato è sparito da tre giorni, ho le mani zozze e mi è appena caduto sui jeans un vasetto di ketchup. Mi pagano poco, è domenica, e io sto a sentire te.
"La apple pie è finita Oggi è domenica e io sto lavorando. E ho lavorato sabato sera. E venerdì sera. E stasera lavoro. E il latte parzialmente scremato non ce l'ho. Quello magro nemmeno. Solo grasso, sai, il latte grasso? Ecco. Starbucks se vuoi è dall'altra parte della strada.
E per il sorriso ripassa quando magari non mi hai stressato tutto il pomeriggio con i tuoi "SCUSI, SCUSI, SCUSI." Ok?"


Ve lo giuro: mi ha lasciato 20 pounds di mancia.
Penso l'abbia fatto perché il servizio è stato impeccabile.
O perché se me ne lasciava di meno lo rincorrevo e lo prendevo a cappuccini in testa.
Rigorosamente fatti con latte magro.

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