Il punto, qui, non è Mario Silla: è cosa sta succedendo all’informazione cremonese.
Cronaca, piaccia o no, con tutti i suoi limiti, garantiva un minimo contraltare alla Provincia.
Che all’epoca Silla ci credesse o meno, a questo punto poco importa.
Importa che quel contraltare, nel bene e nel male, ci fosse e fosse garantito – questo va detto anche per rispetto a chi ha lavorato a Cronaca, a partire dal giornalista che conosco da anni – da chi raccoglieva notizie, scriveva e firmava pezzi spesso scomodi, duri da buttare giù, pezzi che richiedevano coraggio.
Perché una volta in edicola, tante volte quella firma era un’ipoteca sul futuro professionale del giornalista che l’aveva digitata in calce al pezzo.
Ma ora quel contraltare, amato o odiato che fosse, non c’è più.
Ecco il punto.
Ora si va rafforzando un monopolio dell’informazione ampio e variegato che origina da quello che per anni, prima dell’arrivo di Cronaca, è stato l’organo d’informazione locale monopolista, con tutti i danni che un’informazione di tale fattura ha creato.
E’ questo il punto, signor Mariolino.
Non da quali intenzioni sia realmente animato un uomo.
Qui, in ballo, c’è molto di più. C’è, ripeto, il rafforzarsi di un fronte monopolista accreditato quale portatore dell’informazione locale.
In ballo c’è la libertà d’informazione, e spiace leggere la sua rassegnazione quando dice che la libera informazione già oggi a Cremona non esiste.
Il fondatore di questo blog, chi questo blog segue, i tanti che lo commentano, le tante belle teste che vi scrivono, lei stesso ed io, noi tutti, qui, cosa stiamo facendo se non veicolando opinioni?
Mi creda, non c’è peggior crimine che sprecare ciò che di buono si ha per le mani.
Lasci perdere l’acredine verso una persona, vada oltre.
E non si rassegni.
Un’altra informazione è possibile.
Non condivido ogni cosa pubblicata su questo blog, ma di certo posso affermare che questo spazio ce lo sta dimostrando: un contraltare è sempre possibile.
Cortéz
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