Mediante WSDL può essere, infatti, descritta l'interfaccia pubblica di un Web Service ovvero creata una descrizione, basata su XML, di come interagire con un determinato servizio: un "documento" WSDL contiene infatti, relativamente al Web Service descritto, informazioni su:
- cosa può essere utilizzato (le "operazioni" messe a disposizione dal servizio);
- come utilizzarlo (il protocollo di comunicazione da utilizzare per accedere al servizio, il formato dei messaggi accettati in input e restituiti in output dal servizio ed i dati correlati) ovvero i "vincoli" (bindings in inglese) del servizio;
- dove utilizzare il servizio (cosiddetto endpoint del servizio che solitamente corrisponde all'indirizzo – in formato URI - che rende disponibile il Web Service)
Le operazioni supportate dal Web Service ed i messaggi che è possibile scambiare con lo stesso sono descritti in maniera astratta e quindi collegati ad uno specifico protocollo di rete e ad uno specifico formato.
Il WSDL è solitamente utilizzato in combinazione con SOAP e XML Schema per rendere disponibili Web Services su reti aziendali o su internet: un programma client può, infatti, "leggere" il documento WSDL relativo ad un Web Service per determinare quali siano le funzioni messe a disposizione sul server e quindi utilizzare il protocollo SOAP per utilizzare una o più delle funzioni elencate dal WSDL.
La versione 1.1 di WSDL non è stata adottata come standard dal World Wide Web Consortium (W3C).
Il 26 giugno 2007 la versione 2.0 è stata promossa a standard ufficiale (in forma di "raccomandazione") dal W3C.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Web_Services_Description_Language