Cosa coltivare nell’orto, c come cicoria da taglio e da raccolta

Da Gianni


Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” che, per essere più “stagionale” e parlare cioè delle piante che più si adattano al periodo, si stacca dal rigido ordine alfabetico per cercare gli ortaggi che è possibile seminare anche nel mese di novembre, per poi recuperare gli altri nelle “puntate” successive. A dir la verità il salto è breve perché dopo cetriolocavolfiore e carota si rimane alla lettera “c” di cicoria, in particolare le varietà dette da taglio e da raccolta, ortaggio diffusissimo che potrebbe rientrare anche in una ipotetica categoria chiamata “piante orticole per principianti” tanto risulta facile da coltivare.
Va detto innanzitutto che si fa presto a dire “cicoria”. Le innumerevoli varietà conosciute – che siano rosse o verdi, da taglio, da raccolta 0 da cespo – derivano infatti tutte da un’unica pianta conosciuta con il nome scientifico di Cichorium intybus e che definire polimorfa è quasi riduttivo. Se a questo proliferare di varietà (per citare solo le più diffuse: Spadona, Migliorata, a foglia larga e Zuccherina di Trieste quelle da taglio e  Scirolo e Grumolo verde chiaro quelle da raccolta) si aggiunge il fatto che in molte regioni d’Italia vengono indistintamente chiamate cicorie e/o radicchi, si capisce che quando si maneggia questa pianta si rischia di fare un po’ di confusione; per questo motivo vale la pena allora separare in qualche modo le varie tipologie partendo da quelle definite da taglio e da raccolta (e da qui in poi mi riferisco solo a quella da taglio parlando però in sostanza di entrambe) che si coltivano in pratica allo stesso modo e che si differenziano tra di loro solo per la raccolta: le prime possono infatti essere tagliate alla base e rigettano in modo anche rapido mentre per le seconde, che formano un grumolo a rosellina, viene estirpata l’intera pianta. Vediamo rapidamente come coltivarle.

Ciclo produttivo
La C. intybus è una pianta perenne ma nei nostri orti è coltivata per lo più come annuale. Il ciclo produttivo è molto variabile e oscilla dai 50 ai 180 giorni; questo è dovuto alla sua forte adattabilità che consente la semina in quasi tutti i periodi dell’anno (pieno inverno escluso) anche nelle regioni più fredde, a patto di farlo sotto la protezione di una serra o almeno di un tunnel, anche uno di quelli mini descritti qui. Seminando a novembre in coltura protetta si avrà il vantaggio non da poco, a fine inverno e a inizio primavera, di avere a disposizione degli ortaggi freschi in un periodo che non abbonda certo di prodotti orticoli.

Clima
Uno dei motivi principali che fa definire la cicoria da taglio una pianta facilissima da coltivare è la sua tolleranza in fatto di clima. la temperatura ideale di crescita si aggira intorno ai 15-18° C ma è abbastanza rustica da cavarsela egregiamente anche a temperature maggiori o minori; la soglia di vegetazione oscilla comunque sui 6-8° C e per questo è necessario, per la semina autunnale, servirsi della protezione come minimo di un tunnel.

Terreno
Altra caratteristica che rende la cicoria molto facile da coltivare è la sua grande adattabilità a qualsiasi tipo di terreno. Certo, ne ama uno sciolto, profondo, con pH leggermente acido, ma cresce bene anche in terreni più grossolani e sassosi “indigesti” a tanti altri ortaggi. L’unica cosa che gli dobbiamo assicurare è un suolo ben drenante ed esente da ristagni, davvero mal sopportati dalla pianta.

Semina
Come già detto la cicoria da taglio può essere seminata quasi tutto l’anno, incluso l’autunno durante il quale però solo in coltura protetta; se esiste un periodo migliore per seminarla è senz’altro quello che va da agosto a settembre.

Concimazione
Altro aspetto che fa definire questa pianta poco impegnativa da coltivare è la sua limitata esigenza nutritiva. In genere si accontenta di quel che trova e per questo cresce bene in terreni che hanno ospitato in precedenza ortaggi di solito ben “pompati” di elementi nutritivi come pomodori e melanzane. Al limite, se si coltiva la cicoria da taglio in terreni particolarmente poveri, è meglio, prima della semina, lavorare il terreno con letame ben maturo o con compost, anch’esso ben maturo.

Acqua
ecco una cosa, forse l’unica, da assicurare alla nostra pianta: un apporto idrico abbastanza elevato e costante in ogni fase di crescita.

Lavorazioni
Poco o pochissimo da fare, anzi in patica una sola operazione, la scerbatura, ovvero il controllo e l’eliminazione delle erbe infestanti.

Parassiti e malattie
La cicoria da taglio può subire attacchi dai parassiti: ambita dalle lumache è possibile trovare sulle sue foglie gli afidi, mentre più in profondità si possono verificare attacchi da maggiolini e grillitalpa; come malattie può sviluppare marciumi quasi sempre dovuti ad errori nell’irrigazione quando, bagnando si inzuppano anche le foglie della pianta.

Rotazione
Ovviamente non segue se stessa né altre specie appartenenti alle Asteracee (famiglia di appartenenza) ma è bene non coltivarla anche in terreni che hanno ospitato in precedenza crocifere e leguminose.

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