Cosa coltivare nell’orto, L come lattuga

Da Gianni

Febbraio è giunto e piano piano ricomincia ad intensificarsi l’attività nell’orto. Certo, i ritmi sono in linea con quelli delle stagioni e i lavori del periodo non possono essere intensissimi ma sono per lo più mirati alla preparazione e alla semina per i mesi successivi. Proprio in questo mese è possibile cominciare a seminare (nella prima parte in coltura protetta e a fine mese direttamente a dimora) la lattuga che, come la cipolla, è un altro ortaggio che non può assolutamente mancare in qualunque orto.

È impossibile infatti immaginare un orto che non abbia almeno un’aiuola coltivata a lattuga, verdura che può essere a buon ragione definita come “la regina delle insalate”: tanto è diffuso il suo utilizzo sulle nostre tavole che viene spesso indicata semplicemente con il nome di insalata. Appartenente alla vasta famiglia delle Compositae della Lactuca sativa si conoscono molte varietà delle quali le più importanti sono, almeno nel nostro Paese, la lattuga cappuccio, la lattuga romana e la lattuga da taglio. Si sviluppa in una rosetta basale che dà vita a un cespo che può assumere le forme sferica e allungata e molte variazioni tra questi due estremi; anche la forma delle foglie come il loro colore si presentano anche molto diverse in base alla varietà.

Ciclo produttivo

Il ciclo produttivo della lattuga è definito annuale, anche se c’è chi ritiene che sia biennale; la sua crescita è piuttosto rapida e, a seconda della varietà coltivata, occupa il terreno per un periodo che va dai 40 ai 90 giorni anche se, in condizioni non ottimali, la sua permanenza in coltura risulta superiore.

Clima

La lattuga è un ortaggio altamente adattabile e in pratica non esiste un luogo in Italia dove non la si possa coltivare. Nelle zone più fredde viene coltivata nei periodi più miti (non sopporta le gelate tardive) e nel resto della Penisola senza particolari problemi (usando per esempio tunnel e/o TNT è possibile coltivarla anche in inverno) anche se non ama temperature troppo alte: per la sua crescita ottimale quelle ideali oscillano tra i 15 e i 18° C.

Terreno

La lattuga si adatta bene alla maggior parte dei terreni ma se potesse scegliere lei il suo preferitoe opterebbe senz’altro per un terreno soffice, ben drenato e ricco di materia organica ben decomposta. Il pH migliore è quello neutro o leggermente acido.

Semina

La semina della lattuga, a seconda della zona di coltivazione, avviene da gennaio a febbraio in coltura protetta e da marzo ad agosto direttamente a dimora; nei climi caldi viene seminata da settembre a novembre e fino a dicembre. La semina si effettua su file distanti 30-50 cm tra di loro ricoprendo con meno di 1 cm di terreno; in seguito le piante vanno diradate sulla fila lasciando 20 o 30 cm tra l’una e l’altra.

Trapianto

Se si è scelto di seminare in coltura protetta le piantine di lattuga si possono mettere a dimora dopo circa un mese dalla semina o quando hanno raggiunto i 5 cm di altezza e le 4 foglie prodotte, sistemate in file distanti tra di loro come indicato per quelle della semina a dimora.

Concimazione

Per quanto riguarda la concimazione della lattuga e fortemente consigliato lavorare qualche mese prima il terreno aggiungendo del compost o concimi organici molto maturi ed evitare l’impiego di letame fresco. Il motivo principale è che la lattuga, come altri ortaggi da foglia, tende ad accumulare nelle proprie foglie eccessive quantità di nitrati che possono risultare dannosi per il nostro organismo. La situazione ideale è quindi quella di coltivare la lattuga in terreni che hanno preceduto colture bisognose di letamazioni, perché questo ortaggio riesce a sfruttare bene le sostanze nutritive rimaste sul terreno, più che sufficienti per la sua crescita.

Acqua

C’è poco da fare, la lattuga è un ortaggio che ha sete e se nella fase di germogliazione le sue esigenze si possono ritenere normali in seguito la lattuga necessita di un apporto idrico generoso e costante.

Lavorazioni

La coltivazione della lattuga non necessita di particolari interventi ma si limita alla sarchiatura e alla scerbatura, che comunque vanno effettuate con cura.

Parassiti e malattie

La lattuga può essere colpita da diverse specie di funghi che attaccano per lo più il colletto e l’apparato radicale; per quanto riguarda i parassiti la lattuga può subire l’attacco principalmente di afidi, nottue e nematodi anche se non mancano i danni da elateridi e grillotalpa.

Rotazione

La lattuga non segue ovviamente sé stessa ma come già detto può essere coltivata in terreni che hanno ospitato piante che pretendono una ricca letamazione.

Consociazione

Relativamente piccola di dimensione e veloce di crescita com’è, la lattuga può essere consociata con molti altri ortaggi: provatela insieme a sedano, asparago e cipolle.

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