Cosa coltivare nell’orto, M come melanzana

Da Gianni

Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” e visto che inizia il periodo della sua coltivazione facciamo un salto alla lettera M per conoscere più da vicino la melanzana, uno degli ortaggi più buoni in assoluto, talmente buono che, pur se meno facile da coltivare di altre colture, merita senz’altro di essere piantato nei nostri orti.
La Solanum melongena è una pianta appartenente alla ricca famiglia delle Solanaceae, la stessa del pomodoro, della patata e del peperone per citare solo le specie più famose, senza dimenticare quella più famosa su questo blog, Solanum torvum, utilizzata come portainnesto e usata per realizzare appunto l’albero delle melanzane.
Originaria dell’Asia meridionale, la melanzana era sconosciuta ai Greci e ai Romani ma coltivata in Asia fin dalla preistoria, e conobbe la diffusione in Europa nel tardo Medioevo ad opera degli arabi. È una pianta erbacea perenne (da noi coltivata come annuale), eretta su un gambo spinoso, alta da 40 cm a un metro e venti ma non è raro che raggiunga e superi il metro e mezzo, soprattutto se coltivata in coltura protetta. Presenta foglie semplici di un bel verde, lunghe sui 20 cm e oltre, spesso munite di spine anche nella pagina inferiore; i fiori grandi e piuttosto vistosi, possono essere viola oppure bianchi. Botanicamente parlando i suoi frutti sono delle grosse bacche (molto più piccole nelle piante selvatiche), contraddistinte da una buccia sottile che, a seconda delle varietà, può essere di colore bianco, rosato, viola e nero; anche la forma della bacca può presentarsi in diversi modi, sempre a seconda della varietà coltivata: si va da quella tonda a quella allungata, passando per la tonda schiacciata ai poli, alla ovale, alla ovale-allungata e alla cilindrico allungata, senza scordare alcune variazioni tra le forme citate; pure la polpa soda, di solito bianca, presenta in alcune varietà colori dal giallognolo al verdastro; produce di solito un’abbondante quantità di semi marrone chiaro. Anche il peso delle bacche varia molto e si può passare da poche decine di grammi a oltre mezzo chilo per frutto.

Ciclo produttivo
Salvo rarissime eccezioni, nelle quali puà superare l’inverno e rivegetare, nei nostri climi la melanzana viene coltivata come annuale; il suo ciclo produttivo varia dai 150 ai 200 giorni. Si possono ottenere mediamente tra i 2 e i 5 kg di bacche per pianta.

Clima
Il clima ideale per la coltivazione della melanzana è quello definito temperato caldo, lo stesso del pomodoro ma in questo caso le esigenze sono ancora superiori: sotto i 10-12° C la pianta non vegeta e inizia a farlo solo oltre i 16° ma le condizioni ideali che ne determinano la crescita vera e propria si riscontrano solo intorno ai 25-26°, caratteristica che rende la melanzana coltivabile senza problemi da marzo ad aprile all’aperto solo nel centro e soprattutto nel sud Italia. In ogni caso va posizionata in pieno sole e lontano da piante e strutture che la possano disturbare con l’ombreggiatura.

Terreno
Anche per quanto riguarda il terreno la melanzana è piuttosto esigente anche se riesce ad adattarsi alle più svariate condizioni. Quello ideale però è un terreno sciolto, fresco, ricco di sostanza organica. Il pH va da leggermente acido a neutro.

Semina e trapianto
Se amate produrre le piante da soli iniziate a seminare la melanzana da metà marzo in poi ma solo ed esclusivamente in semenzaio a letto caldo o in coltura protetta, in una temperatura ideale per la germinazione che va dai 25 ai 30° C; attenzione in questo caso anche alla temperatura dell’acqua per l’annaffiatura: se troppo fredda può rallentare la nascita delle piantine o comprometterla del tutto. Nei climi caldi può essere seminata direttamente a dimora a partire da inizio-metà aprile.
Se invece volete facilitarvi la vita potete prendere in vivaio le piantine già cresciute per trapiantarle, a seconda della zona di coltivazione, tra la fine di aprile e la metà di maggio, distanziandole 40-80 cm sulla fila e 70-80 cm tra le file.

Concimazione
Per far crescere prosperose le melanzane servono abbondanti letamazioni anticipate da effettuare a primavera prima dell’inizio della coltura lavorando il terreno a minimo 40 cm di profondità. La melanzana sfrutta molto bene la sostanza organica e si può per questo somministrare buone quantità di letame ben maturo (5-6 kg per metro quadro) o, in alternativa, la stessa quantità di compost sempre ben maturo. Durante la coltivazione si possono somministrare in copertura fertilizzanti minerali a elevato titolo di potassio o, se si opta per una concimazione organica (da preferire), si può continuare con letame o compost maturi o con fertilizzanti a base di guano.

Acqua
Il capitolo acqua per la melanzana significa massima attenzione. Per una buona produzione va annaffiata con estrema regolarità perché in caso contrario si rischia di compromettere la coltivazione con perdita di fiori e foglie. Durante la produzione dei frutti la pianta ha bisogno di una quantità maggiore di acqua ma è anche importante non esagerare perché un eccesso di irrigazione può compromettere seriamente la salute delle radici e quindi della pianta. Attenzione anche in questa fase alla temperatura dell’acqua che non deve essere mai troppo fredda per non rallentare la crescita delle piante: tenetela in contenitori esposti al sole prima di somministrarla possibilmente con la tecnica a scorrimento laterale in appositi solchi.

Lavorazioni
Le lavorazioni che interessano la coltivazione della melanzana non sono poche. Si parte dalle classiche scerbature (per eliminare le erbe infestanti) e sarchiature (per evitare che il terreno si compatti troppo), per poi procedere con la rincalzatura (da effettuare per consolidare la pianta), la realizzazione dei solchi di irrigazione, le eventuali concimature di copertura e l’installazione dei tutori: in presenza di varietà che crescono molto in altezza e/o di quelle che fruttificano molto, è infatti importante aiutare le piante con dei tutori in modo tale che non si pieghino e si spezzino sotto l’azione del peso dei frutti o di qualche raffica di vento.

Parassiti e malattie
La melanzana è soggetta a molti attacchi, sia di origine fungina che parassitaria. Tra le malattie fungine quelle più comuni sono la verticilliosi (scongiurabile con le varietà innestate), la cancrena pedale, il marciume del colletto, la muffa grigia, il mal bianco e la fusariosi.
Per quanto riguarda i parassiti quelli maggiormente pericolosi sono i tripidi come la Frankliniella occidentali, gli afidi coma Myzus persicae, gli aleurodidi come la mosca bianca delle serre (Trialeurodes vaporariorum) e Bemisia tabaci, la dorifora e, tra gli acari, l’immancabile ragnetto rosso (Tetranychus urticae).

Rotazione
La melanzana non deve mai seguire se stessa né altre solanacee come per esempio la patata, il pomodoro e il peperone ma è bene evitare anche l’avvicendamento con le cucurbitacee.

Consociazione
La melanzana può essere consociata, all’inizio del ciclo di coltura, con la lattuga.


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