cosa costa il nostro petrolio..?

Creato il 08 giugno 2012 da Gianpaolotorres

1928 Thomas Hart Benton (artista americano regionalista , 1889–1975)  campi da riso in Louisiana

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Quando guardo ai prezzi del petrolio mi viene in mente che quando vendevo risone (paddy)  c’erano sempre due prezzi sul mercato.

Uno lo chiamavano reale, e l’altro nominale.

Per esempio,se le riserie facevano il pieno a 100 euro,la più parte tra gli agricoltori vendeva,mentre una parte “teneva duro” per averne 105.

Il risultato consisteva nel terminare il proprio programma di acquisto a 100,e poi l’ultimo camion farlo a 105,ma solo un camion,in modo che il prezzo di listino si spostasse di una virgola verso l’alto.

Coloro che tenevano duro non avevano più spazio,e si tenevano la merce sul gobbo sino alla tornata successiva di acquisti.Nuovo prezzo e tutto da verificarsi.

Le riserie piano piano ritiravano la merce acquistata e la lavoravano per servire i propri clienti.

Nel frattempo quelli del “105“ lasciati con un palmo di naso facevano pressione per vendere anche loro e si sarebbero accontentati pure di 100 adesso,ma non trovavano più acquirenti,i compratori erano già tutti coperti di materia prima.

Non essendoci domanda qualcuno per necessità accettava prezzi anche inferiori pur di chiudere i propri conti,ma non gli andava di vendere a 90.

Se la pressione aumentava,l’offerta scendeva ad 85 per scoraggiare l’agricoltore a vendere.

Le riserie si erano già non solo coperte a 100 euro,ma avevano a loro volta fatto anche il loro pieno di ordini di vendita.Se il prezzo fosse sceso ad 85 potevano girargli altro che le scatole,in quanto per far utili un raffinatore ha bisogno che il prezzo della materia prima salga,non che scenda,rispetto a quanto l’ha già pagata.

Oggi il petrolio americano,il West Texas Intermediate WTI,vale 85 dollari,mentre sino a poche settimane or sono si manteneva sui 100.

Il Brent europeo che quest’anno ha avuto un corso più favorevole, occhieggia i 100 dai 115 che era un anno fa.

Negli USA sono disponibili i dati di giacenza di combustibili raffinati presso le raffinerie,le cosiddette scorte,a volte sono alti,a volte sono bassi,ma per il fatto che un sacco di raffinerie siano in vendita,pare che tirar fuori utili da questo mestiere sia sempre più difficile,è divenuto come giocare alla roulette.

Ieri l’Arabia Saudita ha annunciato che taglierà la produzione per far lievitare il prezzo.

Se c’è crisi la domanda scarseggia.

Ma basterebbe il trucco del riso per far capire che forse le raffinerie sono piene di greggio acquistato a 100 dollari e se lo vedono calare,cercheranno di fare medie,o di far scendere il prezzo ulteriormente ai produttori per scoraggiarli a vendere.

Quindi il prezzo reale è 100,quello nominale è 85,ma nessuno vende.E nessuno compra.

Voi che ci capite?


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