Uno dei suggerimenti di Betty del libro 'Disegnare con la parte destra del cervello' é proprio quello di provare a ripensare a come disegnavamo intorno ai sei anni.
Di quali elementi era composto il vostro paesaggio?
C'era una casa, le montagne (magari marroni, con la neve bianca sopra), la casa con porte e finestre e altri abbellimenti, il comignolo, il prato, i fiori, la mamma,le nuvole, gli uccellini in lontananza... E il sole? Era al centro? O a un lato e visibile solo per un quarto?
Pioveva mai nei vostri disegni?
C'era una strada... O un fiume?
E che 'espressione' aveva la vostra casa?
Ora, se avete riportato in vita il vostro disegno infantile... Provate ad ascoltare...
Io mi sono sentita sicura mentre lo disegnavo, sicura di mettere tutto al proprio posto, e la cosa mi ha dato piacere, ero davvero soddisfatta come da bambina, come dice Betty.
Questo tuffo nei disegni passati mi ha fatto pensare a quanto sia importante e rassicurante vedere sul foglio dei simboli che poi costituiscono anche le certezze del bambino, anche se mi chiedo... Ma se noi adulti non indicassimo al bambino 'come' si fa la casa, l'albero... Il bambino lo farebbe da solo? E in che modo? Se noi adulti ci intromettessimo meno con le nostre indicazioni, forse le montagne non sarebbero marroni... Forse sarebbero azzurre?