Fine del primo trimestre. Tira un vento strano sui mercati, che sembrano dominati da stimoli di brevissimo e sembrano perdere completamente di vista la BIG PICTURE, gli scenari strategici: bisogna restare asettici, per non rischiare di farsi prendere da inutili eccessi psicologici. Lo scenario tecnico del 2012 sull’equity si qualifica finora come univocamente rialzista, almeno sui mercati TRAINANTI (S&P e DAX). Dal punto di vista ciclico, il sostegno sul medio termine resta molto forte, con il 100% dei mercati (e oltre il 90% dei titoli) sorretti da una posizione ciclica positiva, come evidenziano i tre grafici mensili di S&P, DAX e
MIB.
- S&P500, dati mensili
- DAX, dati mensili
- MIB, dati mensili
Ma questa spinta ciclica non è ancora finita. Il ciclo di medio è previsto in fase di top fra la tarda primavera e l’estate, in congiunzione con la fase di top di una delle prossime due/tre spinte cicliche di breve. In condizioni normali – senza quindi eventi esogeni primari - il target 2012 di questo movimento per gli indici-guida è stimabile a 7550 DAX e 1469-1484 S&P. RISPETTO AI LIVELLI ATTUALI, PERTANTO, LE BORSE VANNO ACQUISTATE SOLO SU CORREZIONE IN QUANTO LO SPAZIO AL RIALZO NON E’ MOLTO AMPIO. CONTINUO ANCHE A SUGGERIRE CALDAMENTE DI PREFERIRE ETF INDICIZZATI AI SINGOLI TITOLI.
CARATTERISTICHE
- Gli stimoli ribassisti di breve (es.: momentum settimanale al ribasso, ipercomperato) vengono assorbiti dall’assenza di pressioni in vendita.
- Gli assets tipicamente difensivi (bonds « forti » europei, bonds USA, oro) scendono o sono bloccati in ampi trading range laterali. In particolare, i bonds (ad eccezione di alcune sacche ad alto rendimento come i bonds lunghi dei paesi periferici europei e gli high yield bonds) stanno generando segnali che ne limitano il potenziale rialzista a riprese tecniche e che li potrebbero portare, nelle prossime settimane, a livelli inferiori di prezzo e superiodi di rendimento (una stima sul Bund 10y è per un tgt-zona di acquisto a 130-125)
- I settori low beta e difensivi (alimentari, farma), pur se positivi come trend, sottoperformano: i settori migliori (e quelli da acquistare in caso di correzione più ampia di questo zig-zag delle ultime settimane) sono auto, chimici, industriali e assicurativi in Europa, tecnologia negli USA.
- La volatilità è ai minimi degli ultimi anni: puo’ recuperare sul breve, ma una fase di inversione richiede comunque tempo.
- Il sentiment è positivo ma non euforico come sui major tops, con molte sacche di « scetticismo della ragione »: non è impossibile attendersi che fra pochi mesi ci sia sulle borse lo stesso consenso bulgaro che c’è su Apple (a proposito: lo stop, come vedete sulla home page, si alza a 535 USD).
CAUSE
- Liquidità riversata sui mercati in diverse megaoperazioni tecniche europee e americane
- Assenza di competitività in termini di rendimento reale di un numero crescente di classi di asset > liquidità, bonds a breve, bonds a lungo ad alto rating
- Sottopeso sull’equity di molti gestori istituzionali
- Strategie di take profit aggressivo (anche per il window dressing di fine trimestre) e quindi di ulteriore underweighting
- Preoccupazione (del tutto corretta) rispetto alla situazione reale: le economie europee vengono da letture di recessione, anche se gli assets finanziari indicano un tentativo di recupero peraltro ancora del tutto assente a livello di dati sensibili reali (fiducia dei consumatori e occupazione). In contrasto, la situazione USA sul mio Barometro economico ha raggiunto il massimo punteggio possibile, quindi il modello la valuta “in surriscaldamento”. E’ chiaro che questo miglioramento è più apparente che sostanziale in Europa, mentre è sostanziale ma solo in termini di inclinazione positiva dei dati (che restano molto più da mild recovery a sacche settoriali che non – appunto – da vero surriscaldamento da ciminiere fumanti) negli USA. E’ ovunque una situazione di equilibri sottili e precari: un passo falso o un imprevisto potrebbero generare prese di profitto veloci.
COSA ASPETTARSI
Correzioni sull’equity rapide e volatili, ma inefficaci a livello tattico e strategico. Movimenti, per indendersi, buoni per i traders ma molto meno per un investitore che in questo momento deve – se possibile – evitare di fare il “dentro e fuori” di breve termine. Il grafico settimanale del MIB evidenzia che il momentum settimanale è ancora in discesa ma che probabilmente raggiungerà una “GIUNTURA DI ACQUISTO” in Aprile.
COSA FARE – In assenza di eccessi strategici o di segnali negativi su base mensile, una strategia di HOLD (MANTENIMENTO) delle attuali posizioni e di BUY-ON-DIPS (ACQUISTO NELLE FASI DI LETTERA) dovrebbe prevalere su una strategia di TAKE PROFIT. Un investitore che avesse posizioni azionarie può dunque tenerle con sufficiente serenità, anche perchè alternative concrete e credibili non ce ne sono più tante (i BTP sono interessanti, ma riccamente prezzati: e i rischi Europa sono ancora molto più alti di quanto percepito e trasmesso a livello mediatico). Ma attenzione: anche sulle azioni, da metà anno in poi i mercati entreranno in una congiuntura ciclica sfavorevole, ASSOLUTAMENTE INFREQUENTE e POTENZIALMENTE PERICOLOSA. Il rischio, da tener ben presente fin d’ora, è che per quel momento, tra qualche mese, dopo magari un paio di correzioni e di rally si possa ancora una volta raggiungere quella fase di scollamento dalla realtà tipica dei massimi ciclici, ben rappresentata dalla CURVA DI SENTIMENT qui di seguito e che tanti danni e tante vittime finanziarie ha fatto, specialmente sui massimi del 2000 e del 2007.