Ora, ovviamente, abbassare la guardia sarebbe sciocco. Perché per quanto se se ne sappia poco, nel 2013 l’Omm (l'Organizzazione meteorologica mondiale) ha osservato, in linea con il decennio 2001-2010, temperature maggiori di 0,48 gradi centigradi rispetto al periodo 1961-1990. Secondo l’Organizzazione si è verificato, dal 1998 in poi, un innalzamento non indifferente, tanto che gli anni recenti più freddi corrispondono ai più caldi tra quelli misurati prima del 1998. Un andamento che non potrà che “peggiorare” a causa soprattutto dell’aumento, anno dopo anno, della concentrazione di anidride carbonica e gas serra nell’aria, il cui record era stato stabilito già nel 2012. E non è tutto: stando alle stime del Rapporto Climate Change 2013 entro il 2100 la temperatura media della Terra dovrebbe aumentare da 0,3 a 4,8 gradi centigradi.
A suo modo il tema sta comunque mutando il paradigma culturale ed economico. Non è un segreto che tante aziende si stiano specializzando nel settore delle energie rinnovabili e la green economy in generale è un segmento che negli ultimi anni ha conosciuto ampi margini di sviluppo. Persino i Rockfeller che un tempo costruirono il loro impero sul petrolio stanno pensando di investire nell'energia pulita. Subentrano nuovi interessi e nuove opportunità di business. Che in certi casi vuol dire anche modificare le proprie abitudini. La misura la dà la Coldiretti: un chilo di ciliegie, ad esempio, dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12 mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica. Con poco si può contribuire a migliorare (un minimo) la situazione: scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, riciclare le buste che si usano per la spesa, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, evitare gli sprechi. Questo nel nostro piccolo, intanto l'amministrazione Usa sta riflettendo sull'eventualità di mettere in conto – non a caso c'è già una squadra al lavoro – una politica di adattamento ai cambiamenti climatici. Perché il punto non è quantificarne la portata, ma non farsi trovare impreparati nel prossimo futuro scongiurando (anche) ingenti ripercussioni economiche.
(anche su T-Mag)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
«Finché l’ISIL esiste saremo in pericolo»
(Pubblicato su Formiche)«Ci sono persone in Siria e Iraq che stanno tramando per compiere atti terribili in Gran Bretagna…finché l’ISIL [lo Stato islamico, o... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Danemblog
SOCIETÀ -
Il referendum non risolve l’insolvenza, il popolo greco deve sapere la verità
Tutta la verità, nient’altro che la verità. Non ci sta ad incassare le accuse del duo Tsipras/Varoufakis e passa al contrattacco Juncker, si rivolge alla... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Blogaccio
SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
“Hic Rhodus, hic salta” – Grecia, Tsipras e la democrazia col culo del popolo
Il titolo dell’Huffington Post del 28/06/2015 “Hic Rhodus, hic salta” [“Qui [è] Rodi, salta qui”. Il senso traslato è “Dimostraci qua e ora le tue affermazioni”. Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Carusopascoski
OPINIONI, SOCIETÀ -
Troppo presto, o troppo tardi?
Ancora una volta si pone la questioneQuando scoppierà la grande bolla di liquidità in cui si trova il sistema finanziario mondiale? Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Il controverso caso del dott. Andolina
É di pochi giorni fa la notizia (qui, dal sito de La Stampa) dell'arresto del medico triestino Marino Andolina, nell'ambito di un'inchiesta della Procura della... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Gaetano61
SOCIETÀ