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Cosa ha fatto Zidane (dopo aver smesso di giocare)

Creato il 04 gennaio 2016 da Aplusk

Cosa ha fatto Zidane (dopo aver smesso di giocare)La chiusura della straordinaria carriera da giocatore di Zinedine Zidane arrivò in maniera amara, nella finale dei Mondiali 2006 persa contro l'Italia, l'ultima partita, tra mille polemiche.
La testata di Zidane a Materazzi accese la miccia di una tensione probabilmente mai smorzata del tutto; in un'intervista rilasciata a una televisione francese, Zidane si scusò pubblicamente ammettendo che quel gesto violento all'Olympiastadion di Berlino "non è cosa da farsi".

Da quel momento, è iniziato un nuovo capitolo nella carriera del francese, ex Juve e vincitore del Pallone d'oro 1998, di origini algerine. Il Real Madrid entrò a far parte della vita di Zinedine Zidane nel 2001, quando si trasferì dalla Juventus alle merengues per una cifra record di 150 miliardi di lire; Zizou - il suo soprannome più celebre - divenne il giocatore più costoso della storia del calcio fino a quel momento. Cifra frantumata poi negli anni a seguire con l'escalation del valore dei cartellini dei giocatori che sembra ancora oggi inarrestabile.

Da quel momento in poi ha continuato a orbitare nella galassia madridista per portare avanti un cursus honorum che oggi lo ha portato a diventare il nuovo allenatore del Real Madrid. Credo si possa dire tranquillamente che Zidane ha bruciato le tappe rispetto a molti suoi illustri colleghi che si sono dovuti barcamenare altrove prima di aver fortuna e privilegio di sedere sulla panchina del Bernabeu, Ancelotti incluso.

Nel 2009 è diventato il consigliere del presidente Florentino Pérez, mentre solamente 2 anni dopo, nel 2011, rese noto pubblicamente che avrebbe assunto l'incarico di direttore sportivo del club, al fianco di Miguel Tardezza - 17 stagioni trascorse da calciatore, dal 1982 al 1999, tra il Real Madrid e il Real Zaragoza - che decise di dimettersi dall'incarico il 4 luglio del 2014.

La carriera da allenatore di Zinedine Zidane è iniziata però piuttosto di recente, non avendo mai modo né tempo di fare esperienza lontano da Madrid. Nel luglio del 2013 venne nominato vice di Carlo Ancelotti ma continuò a ricoprire anche il ruolo di direttore sportivo del club - figura, direi, abbastanza atipica - e già nel giugno del 2014 iniziò a guidare il Real Madrid Castilla, seconda squadra del Real Madrid, nella terza divisione (gruppo 2) del campionato di calcio spagnolo. C'è da dire che nel campionato in corso Zidane se la stava cavando piuttosto bene, con 37 punti in 19 gare e conducendo la squadra al 2° posto in classifica, a soli 4 punti dal Barakaldo.

E che un giorno non troppo lontano Zidane sarebbe arrivato alla guida tecnica del Real Madrid era già nelle idee e nelle intenzioni più urgenti di Florentino Perez. Nel maggio del 2013 lo scenario era pressoché questo: Josè Mourinho era in uscita dal club e a Madrid la stampa e i tifosi si interrogavano insistentemente sui nomi dei papabili a prenderne il posto; in un'intervista concessa a Cadena Ser, Florentino Perez ammise senza fronzoli: "Mi auguro che Zidane un giorno diventi il nostro allenatore".

L'esonero di Rafa Benitez ha dato una inevitabile accelerata ai tempi di maturazione di Zidane in quanto tecnico, portandolo prepotentemente alla guida di uno dei club più importanti del mondo. Il periodo spagnolo di Benitez è stato fin dall'inizio costellato di attriti, speculazioni e polemiche che hanno portato l'ex tecnico di Napoli e Inter a esternare pubblicamente il suo nervosismo in una delle ultime conferenze stampa, dichiarando: "È in atto una campagna contro di me".

Benitez ha portato il Real Madrid agli ottavi di Champions League grazie a 5 vittorie e un solo pareggio e ha lasciato la squadra a 4 punti di distanza dal primo posto occupato attualmente dall'Atletico Madrid. Ma una delle colpe imputate (e non perdonate) a Rafa è l'aver sempre fallito i grandi appuntamenti contro Villarreal, Siviglia e Barcellona (sconfitte) e con Valencia, Atletico Madrid, Malaga e Sporting Gijon (pareggi).

A Madrid è così, devi vincere, convincere e dare spettacolo per durare a lungo e vivere in tranquillità, altrimenti si va incontro all'inevitabile separazione. Ora tocca a Zidane.


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