cosa ha in comune mia figlia con Valeria Golino?

Da Great


No, mia figlia non è un’attrice, non ha vissuto a Los Angeles e non sta con un attore.
Ma è nata da madre greca e padre italiano, e da piccola e poi da adolescente ha passato diverse estati ad Atene, dai nonni,  con zii e cugini, come la Golino appunto. Noi la raggiungevamo ad Agosto, per poi partire per le vacanze.In uno di quei soggiorni ha mangiato questo dolce che non sapendo come si chiamasse, (e tra l’altro anche io tutt’ora non so come si chiami – ho visto che viene chiamato semplicemente dolce da frigo -) l’ha chiamato “dolce di tua sorella”, parlando a me e riferendosi a mia sorella che l’aveva preparato.Da allora è rimasto così: “il dolce di tua sorella”, e chiedo a Valeria Golino se anche lei mangiava questo dolce estivo, e già che ci sono le chiedo se il greco lo parla!!!!

Il dessert  è di una semplicità estrema, e io per renderlo ancora più semplice, sono andata dove so io, e ho comprato la gelatina  di fragole in polvere,  che basta un niente per farla (si, è  la scatola che si vede in foto).Per prima cosa ho preparato la gelatina che non riporto le istruzioni, perché sono fatte apposta per quella che ho comprato io. L’ho messa in frigorifero per far rapprendere un poco ma non troppo perché potessi alla fine stenderla abbastanza agevolmente.In una teglia ho steso uno strato di biscotti tipo petit beur  e l’ho spruzzato con del liquore di fragole.  Ho steso un secondo strato spruzzando anche questo con il liquore.Ho montato 250 ml di panna con 1 cucchiaio  di zucchero a velo e l’ho stesa sui biscotti. Ho distribuito sopra delle fragole lavate e tagliate a metà e ho steso sopra la gelatina.Ho livellato e ho rimesso in frigorifero . Meglio lasciarlo per una notte.Nota:  a nostro piacere sostituiamo la panna con la crema pasticcera, le fragole con ciliegie, ananas etc., i petite beur con i savoiardi, il liquore con del brandy, e via dicendo.Insomma, si può fare come si vuole, a piacere! Inoltre, si possono fare strati di gelatina e crema più spessi, come fanno i greci, io preferisco strati più sottili, ma de gustibus, ce va sans dire!



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