Una meraviglia, nevvero? Anche tenendo conto del prezzo, 35€. Sono partita tutta felice e contenta del mio primo acquisto cosmetico (non avevo nemmeno lasciato l'Italia, e già avevo un bel nuovo giocattolo) che ho tenuto in borsa con me, sia mai avessero deciso di farmi imbarcare la valigia.
Ovviamente, appena arrivata a destinazione, ho subito deciso di usarla. Nessuna parola o maledizione in sanscrito antico può rendere l'idea della mia reazione all'apertura della palette.
Non una, ma ben due cialde erano drammaticamente, palesemente rotte.
...e quello che vedete in foto è il risultato dopo una delicata operazione di ricompattamento eseguita dalla sottoscritta.
Non c'è ombra di dubbio alcuno che la palette fosse rotta già quando l'ho comprata, perfettamente sigillata. Per cui la colpa di questa sventura ricade tutta su di me: avrei dovuto chiedere- come già faccio quando acquisto normalmente- di aprire il prodotto dopo averlo pagato. Lì alla cassa, per assicurarmi che non ci fossero problemi.
Invece, nell'estasi dell'acquisto, nella fretta della partenza (tutta mentale, avevo almeno 40 minuti buoni davanti a me prima che si aprisse il gate) e nella situazione meno usuale di shopping non ci ho pensato. Con il chiaro e palese risultato di essermi portata a casa una palette danneggiata, senza possibilità di rimborsi e/o cambi. E una delle due cialde rotte, la prima da sinistra, è anche un colore che mi spiace davvero molto non poter godere a pieno.
Anzi, la verità è che sto usando pochissimo proprio tutta la palette, perchè ogni volta che la prendo mi viene il magone e tremo all'idea di trovare anche un'altra cialda rotta. Il che non è razionale, lo so: ma qualcuna ha mai detto che le passioni devono sempre andare d'accordo con la ragione? No, vero? Anzi: le vere passioni la ragione non sanno nemmeno cos'è.
Comunque sia, dalla vera e propria palette non mi sento ancora pronta a parlare ecco.
Quello che però ho imparato è che sempre, SEMPRE e davvero SEMPRE, va verificato l'acquisto PRIMA di uscire dal negozio. Sopratutto se siete in un Duty Free.
Ora però tocca a voi: consolatemi, ditemi che non sono la sola ad aver imparato la lezione così, raccontatemi le vostre disavventure. E se non ne avete mai avute, raccontatemi come ci siete riuscite.