Cosa non fare a Cuba

Creato il 22 aprile 2014 da Giovy

Picture by Michael Kafka @ Flickr.com

Questa serie di post su cosa non fare in giro per il mondo sta proprio piacendo tanto e ne sono felice.
Credo sia arrivato per me il momento di sviscerare uno dei "non fare" a cui tengo di più: quello che riguarda Cuba. Cosa non fare quando si è in viaggio sulla splendida isola di Cuba?
La lista sarebbe infinita ma cercherò di non essere prolissa.
Cuba, la sua storia, la sua gente, il carattere stesso dell'Isola sono un qualcosa di complesso che a me ha dato molto, soprattutto quando mi sono fermata da quelle parti per studiare. Non mi bastavano i libri, dovevo essere là, respirare quell'aria per capire tante dinamiche e momenti storici passati.
Cosa non fare sull'Isla Grande? Siete pronti?? Cominciamo...
1) Cuba non è solo Rivoluzione (o meglio... quella rivoluzione)
Quando parlo della mia tesi su Cuba racconto che tratta della Rivoluzione del 1933. Tutti a chiedermi "Quella di Castro?". Io rispondo "ovviamente no".
Cuba è la personalizzazione geografica del concetto di Rivoluzione che molti hanno nel cuore. Forse perché agli occhi di molti la Rivoluzione Castrista è ancora permeata di quel sentore idealista che piace davvero a tanti. Cuba ha vissuto tante rivoluzioni, tutte concatenate, che sono sfociate in quella degli anni '50 guidata da Fidel Castro. Quando siete a Cuba, non fermatevi a quella patina rivoluzionaria avvolgente che racconta del Che, di Fidel e del loro amico Camilo Cienfuegos.
Andate oltre. Cercate le storie di Julio Antonio Mella, José Echevarria... loro sono ovunque perché loro stessi erano degli eroi per i Barbudos di Castro.
Julio Antonio Mella ha un forte legame con l'Italia... scoprite perché.
2) Non fatevi accecare dal tropico
Forse è stato Cacucci stesso, ma non lo dico con certezza, a scrivere che il Tropico è, in sé, qualcosa che abbaglia. Il caldo, gli odori, i colori e l'indomita allegria della gente.
Tutto questo è fantastico ma non lasciatevi abbagliare. Il Tropico è un po' come Circe: ti ammalia e ti fa fare tante cose, forse anche stupide. Non perdete la testa e tenete sempre sgombri gli occhi dalla patina ovattata di certe zone del mondo. Cuba è bellissima, soprattutto quando la si guarda nella sua limpidezza
3) Evitate le trappole per turisti
Il folklore legato alla presenza dei turisti in un luogo come Cuba può essere anche una cosa divertente. Giusto per provare... ma lasciate stare le trappole per turisti.
Tante sedicenti Santere in Plaza de la Catedral sono lì più per colore che per verità di Santeria. La Santeria vera è un'altra cosa e vi si mostra solo se le vorrà.
Andate a La Bodeguita, è tappa obbligata, ma poi andate a cercare il Mojito nei "peggiori Bar de l'Avana", meglio se in zona Vedado-Università.
Consiglio per semplice gusto personale: a La Bodeguita io preferisco El Floridita e ancora meglio la terrazza dell'Ambos Mundos. Se vogliamo restare in tema di bar celebri.
4) Vietato fermarsi solo al Mare
Io ho capito davvero Cuba quando ho esplorato il Sud e mi sono fermata tra campagna e Sierra.
Il verde che si può trovare da quelle parti è davvero avvolgente, così come il rosso della terra.
José Martì (torniamo al punto uno, chi era costui? Qual è la sua storia? Perché è ovunque a Cuba?), quando scrisse le parole che poi divennero celebri con Guantanamera, diceva "Yo soy un hombre sincero de donde crece la palma". E a Cuba le palme più belle non sono in riva al mare.
Compay Segundo, nella celebre Chan Chan canta "De Alto Cerdo voy para Macané, luego a Cueto y voy para Mayarì." Provate a scoprire dove sono questi luoghi.
5) Ma se volessi andare al mare?
Ovvio che a Cuba si debba passare qualche giorno al mare... ma dove andare?
Per me, c'è una sola regola, testata sulla mia pelle la prima volta che misi piede sull'Isola: no Varadero.
Questa è la mia opinione perché Varadero, dove ci sono gli alberghi, è un luogo molto finto e costruito. La sabbia è stata portata, le palme piantate appositamente e via così.
C'è molta più natura e Cuba vera in altri luoghi. Io, sempre per opinione personale, punterei ai Los Jardines del Rey e verso la provincia di Holguin e Las Tunas.
6) Non cercate cibo italiano
Cuba può regalare dei buonissimi piatti dove pesce o pollo la fanno da padrona.
Evitate di cercare il cibo italiano per forza. Non ne vale la pena.
7) Vietato dare giudizi senza basi
Ne ho sentite di ogni su Cuba e tutte le volte divento verde perché mi rendo conto che, come per tantissime zone del mondo, tanta gente giudica senza sapere.
Non bastano 15 giorni sull'isola per dire cose tipo "ah come sono poveri" oppure "non hanno proprio nulla".
Giudicare Cuba è difficile e richiede di posizionare l'isola al posto giusto dentro la nostra mente.
Abbiate il vostro pensiero ma evitate i giudizi!
8) Tenete la libido nei pantaloni o sotto le gonne
Il turismo sessuale è una delle piaghe più grandi per il mondo, soprattutto perché spesso coinvolge persone di età molto giovane. Una volta mi imbarcai per Cuba e davanti a me, all'aeroporto, c'erano solo personaggi che facevano programmi su quante donne di sarebbero portate a letto nell'arco di 7 giorni.
Se avete di queste voglie, statevene a casa. Per cortesia.
9) Evitate di fare i Rivoluzionari per forza
Io capisco che per molti Cuba sia una sorta di tempio dove andare a venerare certe figure che ormai rasentano il mitologico. Io stessa sono andata a posare un fiore sulla tomba del Che tutte le volte che ho messo piede sull'isola ma l'ho fatto con garbo e discrezione, per rendere omaggio ad un uomo che ha fatto la storia e che a me ha sempre detto molto.
La vera Rivoluzione si fa a contatto con la gente, ascoltando le loro storie, imparando da loro cosa vuol dire vivere a Cuba dopo la caduta del muro o cosa ha voluto dire essere lì in passato mentre tutto il mondo occidentale ti considerava il nemico.
Solo così si capirà l'entità di una Rivoluzione che dura da quasi 60 anni.
Non mettendo un basco con la stessa e alzando il pugno in Plaza de la Revolucion.
Detto questo ve lo confesso per l'ennesima volta: io amo da matti Cuba, nei suoi pregi e nei suoi difetti. La penso sempre e spero che abbia un bel futuro solido e che non torni mai più il "burdel de América".
Vi auguro di visitarla con il cuore aperto e la mente vasta: ve ne innamorerete.

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