Cosa offre la big-editoria italiana? Questo.

Creato il 23 dicembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

Mi si domanda spesso perché ho il dente avvelenato con certi autori o sulle metodologie di alcune case editrici. Ebbene, l’altro ieri sono andata al supermercato a fare la spesa, nulla di strano. Entro e la prima cosa che mi si para davanti è questo:

Ora, con tutta la pazienza possibile, ma… ci prendete in giro?

Per quanto personalmente possa non piacermi un autore, so riconoscere la spazzatura quando la vedo e, signori miei, in fede mia qua ce n’è una montagna.

I libri su Steve Jobs. A mesi dalla distanza della sua morte ancora si cerca di lucrarne? Mi sono stupita di non vedere i libri su Simoncelli promessi da tante case editrici. Si passa poi a Fabio Volo (no, scusate, se vi piace leggere Fabio Volo allora non avete un minimo di gusto letterario) con l’ennesimo romanzo scritto coi piedi, ma che fa tanto chic possedere.

L’ennesimo titolo di Gleen Cooper e poi Paolini con l’ultimo libro della sua saga matton-fantasy, Inheritance. A seguire Il sogno di Thalita – I regni di Nashira di Licia Troisi (la cui recensione potrete leggere QUI il 26 dicembre, da parte di Ewan con amore), una perla di rara bruttezza che rischia veramente di rivaleggiare con l’Alice di Dimitri per buchi nella trama,  roba che ho cancellato dal mio ereader dopo dieci secondi netti leggendo la prima pagina.

Poi non si vede bene, ma c’è l’ennesimo libro di/su Vasco Rossi (ho visto coi miei occhi uno ragazzo comprarlo) e poi lui, l’immancabile libro sul calciatore Ibraimovich (o come cavolo si chiama). Chi non vorrebbe esporlo con orgoglio nella propria libreria? Come, nessuno alza la mano?

Concludendo: in questa foto, l’unica cosa interessante dopo l’orologio a 29,00 euro, sono quei libri all’estrema destra editi da Mondadori, quelli bicolori. Sapete cosa sono quelli? CLASSICI.


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