Un conoscente mi ha detto: ma com’è possibile che i ribelli in Libia posseggano tutto quell’armamentario di cui riferiscono i media? Perfino aerei, santo cielo, come fa una rivolta di popolo a dotarsi in pochissimo tempo di un tale armamentario?
Immaginatevi adesso la rivolta del 1968 in Francia, quando il movimento operaio e gli studenti marciavano insieme per le vie della capitale facendo (almeno apparentemente) tremare il potere costituito. Anche quella era una lotta popolare contro il potere marcio e corrotto, contro il potere che teneva il popolo sottomesso, eppure a parte qualche episodio tutto sommato sporadico di lotta armata (che poi si scoprì essere fin troppo legato ai servizi segreti infiltratisi nel movimento) non ci fu una vera e propria guerriglia, nè ci furono generali dell’esercito che defezionavano appoggiando i rivoltosi, non ci furono potenze straniere a benedire la rivolta e ad incitare i manifestanti ad esautorare il governo nazionale.
In questo strano caso della Libia abbiamo per altro una curiosa unanimità internazionale ottenuta in tempi rapidissimi, che ha portato ad una risoluzione dell’ONU cui è stata data piena attuazione nel volgere di pochi giorni. Nel caso di Israele, che detiene illegalmente un vasto territorio che spetta di diritto agli arabi della Palestina, si perde il conto delle risoluzioni ONU varate negli ultimi 50 anni che NON SONO MAI STATE RISPETTATE.
Ben sapendo questo fatto, come può un cosiddetto ribelle libico, credere che l’ONU e gli USA, da sempre amici di Israele e complici del martirio dei palestinesi, siano davvero preoccupati di garantire la libertà e la democrazia nel loro paese? Le tecniche di condizionamento delle masse evidentemente benissimo.
Per altro non si vede motivo alcuno per il quale Quelli che Comandano, ovvero l’oligarchia della finanza e delle banche, avrebbero mai dovuto esautorare Gheddafi dal momento che, come già segnalato in precedenza, egli ha attuato in pieno negli ultimi anni le direttive del Fondo Monetario Internazionale. E sono state proprio queste manovre di ristrutturazione economica con privatizzazione delle aziende pubbliche che hanno causato l’aumento dei prezzi degli alimenti e l’eliminazione delle sovvenzioni pubbliche spingendo le classi meno agiate alla rivolta. E qui riusciamo finalmente a vedere un barlume di verità: la prima scintilla che accende la rivolta nelle piazze viene accesa proprio dall’obbedienza del regime di Gheddafi alle logiche della globalizzazione neoliberista, il che è un po’ come dire che Quelli che Comandano hanno pianificato la rivolta contro un loro stesso burattino.
Del resto siete sicuri di potere spiegare quella calorosa accoglienza data a Gheddafi da tanti uomini di stato sia dovuta solo alla ragion di stato (ufficialmente motivata a sua volta dagli ingenti affari che si possono fare con lo stato libico)?
E come si fa a motivare quel rapido cambiamento di rotta del governo italiano (e non solo), che aveva appena mostrato segni di grande amicizia verso il leader libico e che adesso muove guerra al suo regime? Dove sono finte adesso le convenienze economiche che valevano appena due anni fa? Ci rendiamo conto che con questa guerra le tante aziende italiane che facevano affari in Libia rischiano di perdere il loro posto al sole? Sono davvero tutti realmente impazziti nel governo italiano? Oppure pensate che finalmente si siano convinti che la libertà sia più importante degli affari? Che siano diventati finalmente dei gran filantropi dediti solo ad azioni umanitarie?
Qualsiasi governo nazionale che abbia a cuore l’interesse del proprio popolo disinvestirebbe dalla guerra per investire nella risoluzione dei propri problemi interni, per garantire prosperità ai propri cittadini. Gli Stati Uniti che sono in prima linea con la NATO nell’ultima orrenda guerra sono a loro volta ad un passo dalla fame e dalla rivoluzione, e quei soldi sprecati per la guerra, assieme al ripristino della sovranità monetaria, potrebbero avrebbero potuto salvare la loro nazione dal collasso.
Qualcuno a questo punto storcerà il naso pensando che chi scrive queste parole è andato fuori di senno, ma la storia insegna che Hitler è riuscito a mettere in piedi un forte esercito solo grazie agli aiuti finanziari di Wall Street ed agli aiuti tecnologici della Standard Oil di Rockefeller (consociata con la I.G. Farben tedesca), che il Giappone ha potuto fare la guerra a fianco di Hitler solo grazie al petrolio che veniva venduto (fino al 1941) dagli Stati Uniti.
Anche la storia del bacino minerario di Bray-Thionville, ove il governo francese permise ai tedeschi di rifornirsi di minerale di ferro per permettere che la prima guerra mondiale durasse più a lungo mostra che la realtà storica delle guerre è molto differente da quello che ci viene raccontato sui libri di testo scolastici o universitari.
Certo si potrebbe pensare che in fin dei conti le guerre le si combatte perché i venditori di armi ci guadagnano, o perché le banche fanno altrettando concedendo prestiti per finanziare le spese di guerra di entrambi i contendenti. Questo per inciso sarebbe già un passo avanti rispetto alle banalità che vengono diffuse dai media e tramite i libri di testo, ma è davvero possibile che tutto il resto del tessuto produttivo di una nazione, che immancabilmente subisce grosse perdite dalla guerra, stia sempre a guardare le industrie di armi che si arricchiscono a spese non solo delle entrate di altre aziende, ma anche a spese del sangue dei propri amici, parenti, concittadini?
E possibile che in tutte queste situazioni ove c’è ci chi guadagna e c’è chi ci perde, si finisce sempre per fare la scelta più svantaggiosa, più criminale, più orrenda, più controproducente per il genere umano? Siamo davvero sempre così sfortunati che non ce ne va mai bene una e che tutti i governi, tutti i potentati economici, tutti i grandi cartelli aziendali finiscono sempre per appoggiare (direttamente o indirettamente) persino un’azione suicida come quella della guerra? O c’è dietro un disegno cospirativo, un orrendo e criminale disegno volto a soggiogare la popolazione mondiale, a farla soffrire ed a dividerla per mezzo di continue guerre e conflitti?
La nostra idea è che questa è una delle tante guerre che hanno come obiettivo solo quello di indebolire e dividere il genere umano, e non ultimo degli obiettivi è quello dell’incremento della radioattività ambientale che in Libia si ottiene facendo largo uso di armi all’uranio impoverito. Del resto perché mai altrimenti in Giappone si sarebbero costruite centrali nucleari in una delle zone più sismiche del mondo, laddove è noto che un terremoto particolarmente potente potrebbe generare un incidente catastrofico? Leurent Moret annunciava già 7 anni fa che un incidente simile a quello di Chernobyl sarebbe presto occorso in Giappone a causa di un terremoto.Fantascienza?
Per adesso nel copione a Gheddafi è attribuita la parte del cattivo, del perdente, ma a nel giro di poco tempo potrebbe essere la volta di Berlusconi e poi di Obama, vittime anche loro di rivolte di popolo innescate dai soliti noti, per instaurare, con la scusa della libertà, regimi ancora più orribili di quelli che vengono abbattuti. Non possiamo essere sicuri se Gheddafi, Obama, Mubarak ed altri attori sulla scena politica contemporanea sono completamente consci del ruolo che svolgono o se qualcuno di loro si è ritrovato improvvisamente trasformato da alleato fedele dell’élite dominante a pedina da eliminare per una necessità del gioco.
Ricordatevi cosa insegna la storia della rivoluzione francese: il popolo viene mandato allo sbaraglio, viene mandato a morire nelle rivolte, viene utilizzato per generare un cambiamento epocale, e alla fine della rivolta c’è una nuova dittatura (ricordate il direttorio?) e come se non bastasse persino l’impero che porta ad una nuova serie di inutili e orrende carneficine: la guerra che incendia tutta l’Europa.