L'altra premessa che per noi è stata importante viene dalla chiacchierata fatta con Giacomo Biraghi, che si occupa della parte Social di expo2015, in occasione del panel che ha condiviso con Edoardo a Monterosso per Glocal.
Sentirlo descrivere come un parco giochi simile ad Eurodisney con la sola differenza che il 1 Novembre verrà smontato facilita la comprensione del fatto che non ci sia un reale filo conduttore tra un padiglione e l'altro ma ogni allestitore abbia semplicemente fornito una interpretazione personale al tema cibo ed alimentazione.
La spiegazione più semplice è quella del condominio in cui i residenti condividono gli spazi comuni ma per il resto gli appartamenti sono tutti diversi e possono piacere o no.
Fatte queste doverose premesse insieme a quella di portarvi delle scarpe comode, un cappello ed una borraccia da riempire ai numerosi punti acqua gratuiti, vi diciamo che alla fine della giornata il braccialetto up con cui monitoriamo gli spostamenti ci raccontava che avevamo camminato 18,5 km e non siamo nemmeno usciti alla chiusura ma alle 21,30 ...
In ogni padiglione potete mangiare cibi tipici del paese che state scoprendo quindi lasciatevi trascinare dalla sperimentazione, noi abbiamo pranzato in quello coreano e cenato in quello israeliano.
Ecco le 10 cose che ci sono piaciute:
Il padiglione del Bahrein dove abbiamo gustato gelato allo : zenzero, dattero e petali di rosa ed apprezzato il verde rigoglioso.
La Corea che per innovazione e contaminazione tra cibo e conservazione raccontati in modo ipertecnologico è stata una delle sorprese più belle per tutti. Vi consigliamo di gustare i cibi così diversi dai nostri, in particolare le patatine di alghe croccanti.
La Gran bretagna non la raccontiamo ma merita di essere vista per il legame e l'attenzione sulle api e la loro importanza per l'ecosistema.
L'Austria non parla strettamente di cibo ma si propone come un'isola verde che rende meno bollente lo spazio milanese.
Per la Svizzera non abbiamo visto la torre perché senza prenotazione non era accessibile ma la parte che ricostruisce il sistema orografico delle Alpi Svizzere merita davvero per la creatività.
Il Cluster che raccontava storia, utilizzo, e caratteristiche di cereali e quinoa in mezzo a stati africani e del sud America ha rappresentato una grande fonte di notizie per noi che lo conosciamo abbastanza e li cuciniamo spesso.
Purtroppo non siamo riusciti a vedere il Giappone perché aveva circa un'ora e mezza di coda sempre ed il padiglione zero perché alle 21 era già chiuso.
Per completezza abbiamo visto anche: Sudan, Oman, Tagikistan, Estonia, Indonesia, Slovacchia, Israele ed Usa e supermercato del futuroma non hanno acceso la nostra memoria.
Ecco le nostre preferenze personali sulle 3 cose che ci sono piaciute di più:
Ettore: il passaporto da timbrare, Brasile, Corea .
Ceci: Corea, Svizzera, Austria.
Guglielmo: Corea, Brasile, Russia
Mamma: Austria, slow food, Bahrein.
Papà: Corea, Russia, Cluster cereali.
Ovviamente torneremo con l'intento di vedere ancora gli spazi dell'Italia e tanto altro ancora.