Da una Bruxelles che fino a sabato mi faceva annusare la primavera (ma adesso è già tornata nel perpetuo piovoso autunno), voglio fare una lista un po' diversa dal solito... Niente birre (per questa volta) ma una lista di alcune delle cose che ho imparato su Bruxelles, sul Belgio e sul mio lavoro, in più di un anno che sono in questa città.
Certo, non pretendo di aver capito tutto (anzi, magari mi sbaglio su un sacco di cose), ma visto che per l'anniversario del blog non avevo ancora tirato le somme, lo faccio in questo 60esimo post! Eh, già, siamo già a 60(!!!): il tempo vola quando ci si diverte...
Adesso via all'elenco:
- Non è che basti andare a nord Europa perché sia proprio tutto perfetto-perfettissimo (vedasi mezzi di trasporto, marciapiedi, burocrazia, ecc.).
- Infatti Bruxelles, per moltissimi aspetti, è la città italiana più a nord d'Europa.
- Se si crede che a Rovigo il tempo faccia mediamente schifo... Beh, è vero. Ma anche Bruxelles non scherza.
- Durante l'estate non dire mai "Non può piovere per sempre!", perché può.
- Per quanto tristezza faccia la televisione italiana, ad ora ci cena un po' la si rimpiange.
- Le mozzarelle, la ricotta, l'olio extra vergine, la mortadella, la pasta De Cecco e gli ovetti Kinder si trovano anche qua. Ovviamente si fanno pagare...
- L'Europa è un'entità fondata sugli stagisti.
- Barroso ha i capelli marchiati Playmobil.
José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea e ambasciatore Playmobil.
- Se un Europarlamentare apre un discorso dicendo "Non voglio dilungarmi su quanto ha già spiegato il mio collega..." potete star sicuri che lo farà.
- Lo farà perché il discorso gli è già stato scritto e non saprebbe che altro c@22° raccontare.
- Per il motivo di cui sopra, le decisioni sulle future politiche vengono spesso prese a livello molto, molto più basso di quanto si possa immaginare.
- Fare il lobbista non è quel lavoro sordido che potrebbe sembrare in Italia.
- Fare il lobbista non è neanche il lavoro fico che potrebbe sembrare in "Thank you for smoking".
- E' vero che, a volte, all'estero ci sono più opportunità che in Italia; è vero anche che non siete gli unici a pensarlo, quindi ci sarà molta più concorrenza che in Italia.
- In Italia, comunque, non si sta male e spero di ritornarci per lavorare mediamente presto.
- Ci sono moltissimi modi per essere un italiano all'estero. Ma lo raccontano meglio di me altri, ad esempio qui.
- E' vero che, in questi casi, sai quando parti ma non sai quando torni (doveva essere qualche mese...).
- Cambiare completamente città, lavoro e vita ti permette di moltiplicare le tue conoscenze e i tuoi amici.
- Prendere l'ultimo autobus notturno è un po' come andare allo zoo: più gente entra, più animali si vedono.
- Se stai prendendo l'ultimo autobus notturno, probabilmente sei tu stesso molto folkloristico.
- In Belgio, ogni ora è buona per bere una birra.
- Per quante birre bevi, ne troverai sempre che ancora non hai assaggiato.
- Se ti dicono "Ho sentito che questo inverno ci saranno -20°!", non ridergli in faccia. Magari hanno ragione.
- La risposta alla domanda "Borghezio, ci è o ci fa?" non è data sapersi.
- A più domande saprai rispondere, più cose ti chiederanno. Non importa se non c'entrano nulla le une con le altre.
- Ci sono molti giovani in gamba, preparati e con una gran voglia di dimostrarlo.
- Ci sono anche alcuni incapaci, viziati e figli di papà. Insomma, un po'come in Italia.
- Se scrivi un post "ad elenco", sembra più lungo e pochi lo leggeranno.
- Mantenere i contatti con tutti i tuoi amici può non essere facile, ma ne vale sempre la pena.
- Se avessi scritto un blog di commento a fatti di cronaca o di politica, avrei molti più follower e un sacco di argomenti su cui scrivere. Ma sai che noia?
As usual... Stay tuned!