COSE CHE DOVEVATE SAPERE PERCHé SONO MOLTO INTERESSANTI (...)
Creato il 18 febbraio 2011 da SarinskiMetto sempre prima la scarpa destra.
Se compongo un numero di telefono con la mano sinistra la persona che sto cercando di contattare non mi risponderà.
Scrivo solo con la matita.
Il mio armadio è ordinato cromaticamente.
Non so fischiare.
Mi impiglio sempre con la manica nella maniglia della porta e poi ci rovino contro.
Fumo da tre lustri e non ho ancora imparato la tecnica sopraffina dello spegnere le sigarette nel posacenere senza bruciarmi la punta dell'indice.
Quando ero una MiniMe, Gesù mi faceva paurissima, in particolare la statua di dimensioni titaniche che troneggiava in un corridoio della mia scuola delle elementari mi ha fatta progettare ogni sorta di percorso alternativo per raggiungere la mensa considerando anche i solai e le fogne, poi mi è venuta la blasfemia e un po' mi è passata.
La cosa di cui invece ho più paura adesso sono le nuvole. Le trombe d'aria mi fanno troppa paura, infatti, me le sogno pure.
Non è vero, la cosa di cui ho più paura sono gli scarafaggi.
E fa beh, la morte.
Confondo la "v" con la "f".
Che poi che palle con sta morte, da morta voglio stare in cenere nella bottiglia di Vodka Absolut quella dell'edizione strobosfera sopra il caminetto di casa di Mindy, la mia Filippina, perché non ho avuto nipoti, che mi facevano schifo.
Ho la lingua più corta del mondo e sia benedetto il Signoreiddio perché in età puberale questo mi ha impedito di bucarla.
In inverno giro per casa con un plaid indossato come un matello. A volte mi immedesimo in un cavaliere del XIII secolo e mi capita di vagare al passo di trotto. Può capitare che nitrisca. E vorrei dirvi che avevo scritto: “Trinisca”.
La mattina non trovo mai le mutande.
Ogni mattina, dopo che ho portato tutto il necessario per prepararmi in bagno, devo tornare almeno una volta in camera perché ho dimenticato qualcosa.
L'anno scorso ho tenuto il cellulare spento per sei mesi.
Mi piace il rosa e ho tutto rosa, ma non lo indosso quasi mai.
Una volta ho bevuto l'acqua benedetta di una di quelle bottiglie a forma di Madonna con la corona blu e ho contratto, ma vinto, quello che doveva essere un morbo di potenza distruttiva non inferiore alla peste nera.
Non so fare i palloncini con le BigBabol e mi sono sempre sentita una sfigata per questo.
Ho una canzone della felicità che fa: “Ta-ta-ta-ta-TA! Ta-ta-ta-ta-TA!” ma non mi capita più di cantarla da qualche anno.
Faccio sogni premonitori.
A volte sono grassa, altre sono magra.
Più testimoni hanno confermato che può capitare che mentre guardo la televisione io emetta un sibilo senza accorgermene. Tutti credevano fosse la tv e invece ero io.
So fumare con la sinistra.
Non ho la patente.
Non avrò figli perché secondo me il parto e l'allattamento sono robe barbare e brutali che in confronto Andrej Romanovič Čikatilo è un Teddy Ruxpin.Non mi dite che cambierò idea perché in 28 anni non l'ho cambiata.
Ho studiato Russo per un anno e tutto quello che so dire adesso è contare fino a dieci, ma il nove non me lo ricordo mai.
Ho superato il liceo non imparando mai la prima declinazione latina.
Mi pulisco le orecchie ossessivamente.
Invece i denti mi rompe proprio le palle lavarmeli, ma non posso andare in giro con l'alito al gusto di cantina.
Non riesco a dormire con i pantaloni lunghi.
Voglio chiamare il figlio che non avrò Cosimo perché il mio libro preferito è: "Il Barone Rampante".
La porta della mia camera è bianca.
Le porte di tutte le mie case dovranno essere tutte bianche.
Mi piacciono le cose bianche.Anche le pareti bianche.
Il mio culo bianco invece no.
In mezzo alla fronte ho una ruga che nelle foto cancello con il timbro clone.
Sono nata bionda.
Quando ero una MiniMe e andavo a farmi spuntare i capelli pretendevo già che la parrucchiera me li stirasse e poi mi sentivo fichissima.
Quando ero una MiniMe giocavo a che Barbie restava incinta e che Ken moriva perché lo sfracellavo giù dall'ascensore della casa a due piani.
Quando ero una MiniMe non bevevo nessuna bevanda gassata, ma solo vino rosso e i miei genitori però erano felici perché stavo composta. Proprio oggi ho scoperto che invece adesso il vino rosso mi fa cagare e mi piace il bianco.
Infatti, a volte bevo il Tavernello da cucina. Quello nel cartone piccolo.
A volte bevo anche il tè freddo come se fosse whiskey e faccio un sacco di scene. Pensavo che con la terza media avrei smesso e invece no.
Quando ero una MiniMe, ed era il mio primo giorno di asilo, ho piantato una piazzata a mio padre perché il grembiulino avrebbe coperto l'outfit che avevo scelto per l'occasione: si trattava di una camicetta bianca con bordini rossi, cardigan verde scuro, gonna plissettata bianca a fiorellini rossi e verdi e calzette tricot. Per dispetto gli sono diventata interista.
Madre si ricorda che ben prima, quando ero una MiniMiniMe di soli sei mesi e volevo una pesca che non mi era stata concessa, le ho distrutto davanti un giornaletto guardandola con aria di sfida.
In realtà volevo una banana ma poi non avrei più saputo come tirarmi fuori dalle vostre battute di dubbio gusto.
Quando ero una MiniMe, mi rovinavo tutti i compleanni perché a un certo bel momento scoppiavo a piangere meditando sulla miserabile condizione umana.
Quando ero una MiniMe, mi mettevo a letto da sola con un libro, ma poi mi mettevo subito a immaginare che figatissima sarebbe stata se un MiniLui fosse venuto a rapirmi nottetempo.
Quando ero una MedioMe, e prendevo i cavalloni al mare, mi sono ferita su un fianco, ci è entrato un sassolino e la pelle si è cicatrizzata sopra, me lo sono tolto da sola solo anni e anni dopo in un'esplosione di pus che non ve la sto neanche a dire che magari è mattina e già vi viene da vomitare.
Questo, tenendo conto anche della peste nera, per dire che sono una creatura sovraumana.
Alle medie usavo il profumo Poivre.
Non ho mai saputo fare il salto in alto perché per me era una cosa troppo da stupidi.
Se la porta della stanza è aperta, non posso dormire.
Se il letto è sfatto, non posso dormire.
Se ho i pantaloni lunghi, il letto è sfatto e la porta è aperta è un momento di merda.
Quando sono con altri essere umani un po' bellini, devo fare uno sforzo eroico per non mangiare con i gomiti sul tavolo, ma soprattutto per non mangiare con la gamba sinistra sollevata e appoggiata sulla sedia, ruminando come un vitello.
Quando mangio un panino e mi sbriciolo mi sento un essere disgustoso.
Sono notturna, ma la luce della mattina mi piace e mi manca un sacco.
La luce del pomeriggio invece mi fa cagare.
La gente continua a regalarmi robe di Hello Kitty, ed io li ringrazio di cuore, ma non so come dirgli che quella fase l'ho superata.
Con i tacchi io sto peggio.
Mi faccio fotografare solo dal lato sinistro.
Voglio sposarmi a Dicembre e per rompere i coglioni sceglierò un giorno tra Natale e Capodanno, così tutti avranno le vacanze inculate e il panico sarà scatenato per la scelta delle mises invernali.
In realtà mi piace anche il panico che serpeggia quando salgono i controllori sull’autobus ed io ho il biglietto.
Che poi non voglio sposarmi, era per dire.
Tranne rade tempeste ormonali domate con fermezza, non ho mai realmente voluto una famiglia mia e il mio ideale di coinquilini sono una governante e un maggiordomo che mi fanno anche da life coach, impediscono che io mi caghi sotto di notte se per caso ho visto Mistero, mi portano la colazione a letto percependo la vibrazione nella forza e indovinando che io quella mattina volevo proprio le capesante gratinate, e mi sherrano un casino il love ma non hanno l'autorità per rompermi i coglioni. Insomma un po' l'Alfred per il mio Batman, il Grimsby per il mio Principe Eric, la balia per la mia Giulietta, ma più di classe, se li sveglio di notte, infatti, indossano pigiami scozzesi e cuffiette. Mia madre si accusa per questo di non essere una buona madre e dice che ho il complesso dell'orfano. In effetti, lei cucina da far cagare.
A volte ho l'insensato istinto di mangiare della frutta.
Frutta che ancora mi sbuccia mia nonna, per altro.
Voglio vivere fino a cento trent’anni e prendere il tè con i biscotti con le più grandi menti del XXI secolo, ma pochi che devo fare l'insulina.
Sempre se questo è il XXI secolo? Boh?
Mi ero dimenticata di dirvi che da MiniMe ho vinto dei premi letterari e adesso la gente è convinta che io scriva bene e mo' faccio pure la blogger ma a me sembra sempre di stare scrivendo delle minchiate.
Nonostante questo, dentro di me c'è un libro e prima o poi lo tiro fuori.
Però boh, c'è gente che scrive un sacco meglio e mi demoralizzo.
-S
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