-> 1) che non è corretto dire che chi vota l'uno o l'altro è un deficente.
Ma rimango comunque dell'idea che per votare il nano bugiardolo si debba avere il naso turato, il pelo sullo stomaco, una bella faccia tosta e la voglia di affidare il proprio Paese a un vecchio che in 20 anni non ha fatto nulla. Ma nulla nulla eh. Nulla.
Certo non puoi chiedere a uno di destra di votare Bersani o Grillo; ti diranno che anche tu che li voti devi esserti turato il naso eccetera. Vabeh... avete ragione.
Ognuno è libero di esprimere il proprio consenso verso una parte elettorale piuttosto che verso un'altra.
Ho imparato quindi a rispettare le scelte degli altri; e ad esprimere la mia appartenenza e il mio diniego con più rispetto.
-> 2) che non mi piacciono i "se avessimo" e i "avremmo potuto." Perché le lotte nei partiti si fanno nei partiti, nelle sezioni, per strada, nelle piazze, sui tetti e dove volete voi, ma non con i se e con i me ma partecipando e confrontandosi. Ah sì certo, il PD aveva smesso di confrontarsi col "popolo"; il pdl non l'ha mai fatto. Certo: mancava la partecipazione, l'engagement e il confronto. Lo dite a me?
e comunque il problema sono i contenuti, le proposte, le scelte, non il come queste vengono raccontate, quindi non cambiava nulla tra Renzi e Bersani se i contenuti fossero rimasti questi: il PD non aveva i contenuti giusti.
Ho imparato a fermarmi prima; a partecipare prima. Dopo non serve a nulla scambiare un mulo con un cavallo.
-> 3) questo Paese è diviso in 4: 1/4 è di sinistra, qualunque cosa succeda; 1/4 e di destra qualunque cosa succeda; 1/4 pensa, sceglie e decide cosa votare; 1/4 si astiene, chissà se a turno o se sempre gli stessi.
Quindi le elezioni si vincono con quel 50% che sceglie chi votare, non l'altro 50% che ha già scelto.
-> 4) che il mondo è cambiato profondamente dal 98 ad oggi. Non nella tecnologia ma proprio nelle viscere. Il mondo che conoscevamo è stato cancellato dalla rete; c'è un nuovo mondo, una nuova popolazione, un nuovo modo di intendere e di guardarsi intorno, interconnesso e plurimo. In grado di generare connessioni prima impossibili, in grado di spingere in direzioni diverse.
Aprendo alla:
- democratizzazione;
- partecipazione;
- livellamento.
Ho imparato che io che queste cose le so dovrei smettere di volerle insegnare e imporne l'applicazione
Ultimo, mi piace ricordare una citazione che mi piace tanto.
Henry Ford diceva: se avessi chiesto alle persone cosa volevano mi avrebbero risposto cavalli più veloci, non automobili.
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