Sono le undici del mattino.
fuori schiamazzi di bambini che urlano rincorrendo un pallone.
Dovrebbero essere a scuola, piegati su qualche libro di antologia a leggere 10 volte la stessa pagina o a ripetere canticchiando le tabelline, come facevano fare a me alle elementari. Ma non sono a scuola, sono sotto il balcone di Marlene a lanciarsi dietro, oltre che una palla, frasi dialettali molto colorite che farebbero impallidire anche il peggiore dei tamarri.
Non sono a scuola perché c’è sciopero, al 28 di settembre dopo appena 20 giorni di lezione, gli insegnati piegano le braccia contro una riforma che non li rispetta e non li tutela. Una riforma fatta da una donna che ha una figlia, che prima o poi andrà a scuola, forse una scuola pubblica, ma più probabilmente a una scuola privata, dove le cose funzionano, dove gli insegnanti non scioperano e tutti sono intelligenti e diligenti.
Non come la scuola pubblica che non funziona affatto.
In cucina c’è Marlene che affetta melanzane.
In cucina c’è la radio che va e la rana che appunta sul volantino delle promozioni del supermercato patatine e cioccolata, da comprare.
Dalla radio parte a tutto volume “ Territorial pissing”
Marlene comincia a cantare a squarciagola con tanto di belletto mood “tutti pazzi per amore” solo piu rock con annesso scuotimento di testa e capelli alla “Slash maniera”sotto lo sguardo atterrito e sorpreso della rana, che deve credere di stare assistendo ad un esorcismo. Fortuna che il brano dura solo pochi minuti, alla fine dei quali, tutto torna come prima, tranne i bambini sotto il balcone che continuano imperterriti nelle loro imprecazioni.
Se le scuole chiudono a fine settembre e tu cominci a ballare e cantare come un invasata alla prima nota di una canzone dei Nirvana immaginando di essere nel pieno di un loro concerto, nonostante l’adolescenza ti abbia piantato in asso da un po’… beh, forse c'è davvero qualcosa che nel complesso equilibrio dell’universo comincia a scricchiolare.
Ps: per la cronaca, non è per fare pubblicità, ma solo radio Capital può mandare in programmazione i Nirvana alle 11:00 del mattino.
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Intro song:
Fin dal primo disco i Verdena hanno rappresentato un'anomalia nell'agonizzante panorama rock italiano, spesso attirandosi ingiustificate antipatie e immeritate critiche da parte di coloro che per pregiudizio o per un proprio limite nemmeno si sono sforzati di capirne la musica troppo adolescenziale per alcuni, un filo presuntuoso per altri, il trio bergamasco può ben vantarsi di aver contribuito nel suo piccolo a portare qualcosa di diverso dai colleghi Afterhours e Marlene Kuntz.
La solare 40 Secondi Di Niente sembra una rilettura più matura di certe inclinazioni degli esordi, ma risente di una mancanza di mordente e non convince fino in fondo, nonostante ciò a me piace tantissimo.
Song: 40 secondi di niente - Verdena