La "street photography" è il mio genere di fotografia. Nel senso che vorrei farlo e farlo bene (non nel senso che mi riesce). Di conseguenza inauguro una serie di post a tema: su questo genere fotografico e sui fotografi che lo hanno fatto grande.
Definire la “Street Photography” significherebbe rendere una ingiustizia al suo essere libera, slegata da schemi, al suo essere complessa e di natura differenziata. In ogni caso è talmente frequente la necessità di trovarle una definizione che è inevitabile provarci: così ci provo pure io cercando di “limitare i danni”. Semplicemente la (letteralmente) “fotografia di strada” ha a che fare con qualunque fotografo in qualunque posto pubblico.
Alcuni sostengono che la Street Photography è strettamente legata allo “urban setting”, alle città, al contesto urbano; altri sostengono che la Street Photography debba necessariamente ritrarre la gente. Altri che sia sufficiente ritrarre i segni dell'uomo. Ma il nocciolo della questione è che ciascuno Street photographer (o “streetpher”) sarà in grado da sé di trovare la propria “strada”, di dare al genere il proprio significato personale, approcciando i soggetti attraverso la sua personale visione.
Ogni fotografo avrà la sua definizione di “Street
Photography”.
Cominciamo con questa: per Street Photography si intende un tipo di "fotografia di tendenza umanistica,
prevalentemente urbana, che ha come
interesse principale l’uomo e le situazioni umane e come campo di azione la
strada, intesa come luogo di osservazione privilegiato della realtà sociale,
contenitore visivo di storie, vicende, destini, segni, tracce" (Sandro Bini, DEAPHOTO).
Si potrebbe
continuare dicendo che è un genere fotografico molto vicino al reportage.
La
Street Photography è infatti l’istantanea di tutti gli aspetti della vita:
l’ironia, la tragedia, l’imprevedibilità, la bellezza ed anche la crudeltà.
Le
immagini di questo genere fotografico sono lo specchio della società, delle
persone che la compongono, catturate durante la vita di tutti i giorni da
qualche occhio attento.
Essere uno street photographer significa entrare in sintonia
con la vita, percepirne gli umori, gli odori, i colori, viverla con intensità
per poi cercare di rappresentarla.
Ho
trovato anche questa definizione:
“ […] la Street Photography è
il genere fotografico che si occupa di rappresentare la vita umana nelle sue
molteplici sfumature e il contesto nel quale si consuma il suo dramma, la
metropoli con le sue innumerevoli strade. I soggetti sono uomini, donne, bimbi
e anziani che interagiscono fra loro o con l’ambiente, bloccati in attimi e
situazioni significative che esprimono felicità, ironia, disagio, drammi
sociali. L’immagine con il suo contenuto emotivo, diventa la testimonianza di
un frammento di realtà che ha avuto luogo in una zona del mondo e permette a
tutti di venirne a conoscenza. I fotografi di strada hanno questa capacità di
osservare nella realtà quotidiana le situazioni insolite e di catturare il
momento decisivo, in cui l’uomo è il protagonista inconsapevole di eventi a
volte drammatici.” (Alex Coghe)
(e a volte ironici, aggiungerei io).
Lo scopo della Street Photography potrà quindi variare molto
tra un fotografo ed una altro. Alcuni fotografi sono interessati semplicemente
a documentare, in modo onesto, la vita che loro vedono scorrere attorno a se
stessi, qualche volta aggiungono una propria personale interpretazione della
scena. Altri preferiscono ottenere una immagine artistica delle scene che si
trovano a ritrarre. Altri ancora semplicemente si divertono a scattare, per
puro piacere personale, senza alcun altro scopo.
Non solo: anche le tecniche utili per scattare la Street
Photography possono essere molto varie e diverse tra di loro. Così la Street
Photography non ha bisogno di alcun set di regole speciale, di linee guida
della serie “sarebbe meglio…”. Anzi, spesso diventa necessario rompere
con i vincoli delle regole classiche e cercare soprattutto di imparare dai
grandi maestri della fotografia del passato. La Street Photography è il genere
fotografico praticato da fotografi leggendari come Henri Cartier-Bresson, Garry
Winogrnad o Elliott Erwitt che spesso hanno rinnegato le regole della
composizione.
Henri
Cartier-Bresson, che con le sue immagini ha contribuito alla nascita della
street photography, disse che per
cogliere attraverso l’obiettivo i momenti decisivi della vita è necessario
porre sullo stesso piano mente, occhio e cuore. Un’attitudine che, sempre
secondo le parole del celebre fotografo, richiede prontezza, disciplina,
sensibilità e senso geometrico.
Ma la definizione che ritengo meglio si adatti a questo
genere di fotografia è la seguente:
“la Street Photography è la volontà di ricercare ordine in un
mondo caotico”
Rottura delle regole, imprevedibilità dei soggetti. Improvvisazione. Istinto. In una parola: caos.
Qui la "pre-visualizzazione" non si può applicare, quindi niente tecnicismi: la capacità più importante nella street
Photography è l’abilità di anticipare l’azione, l’interazione, di riuscire a
mettere in contrapposizione i vari aspetti che compongono una scena.
Ma soprattutto la capacità di raccontare una storia con uno scatto o con una serie di scatti a tema.
Ed è qui che le cose si fanno difficili.
Con un po’ di pratica e di studio dei grandi, si imparerà ad osservare meglio ciò che ci circonda e a realizzare con successo foto di street anche semplicemente immortalando le persone che ci stanno intorno nell’ambiente urbano di un qualsiasi posto nel mondo.
Ed è quello che cerco di fare io. Ed è quello di cui si parlerà nei prossimi posts. Qui trovate buon materiale.