Al centro dell’indagine ci sono dunque presunti rapporti di complicità tra i medici e le cosche coinvolte. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Ai sei indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione in atti giudiziari, falsa perizia, false attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, abuso d’ufficio, procurata inosservanza di pena e istigazione alla corruzione, aggravati dalle finalità mafiose.
Si tratta di un’altra importante operazione di polizia andata per ora a buon fine.