I neonati apprendono da noi il sorriso, osservandoci mentre a nostra volta sorridiamo, oppure il loro è un modo innato di comunicare il proprio benessere? Me lo sono chiesto per la prima volta qualche tempo fa, guardando il mio secondogenito di pochi mesi che stirava le labbra mentre gli cambiavo il pannolino. Adesso invece sorride sempre, appena si sveglia, al mattino, invece di piangere per la fame, di colpo come faceva prima. E' così rilassato dopo il sonno che riusciamo a prenderci anche una mezz'oretta per giocare insieme prima della poppata. E tra uno scherzo e un verso che ci facciamo, ci scappa sempre un sorriso o addirittura una bella risata. E quindi, in questi giorni in cui stiamo bene, sono tornato a farmi la domanda se i bambini il sorriso lo imparino da noi oppure se faccia parte del bagaglio col quale vengono al mondo. Non ho ancora una risposta al quesito e so che la cosa importante è la felicità che manifestano, più del modo e del perché la esprimono. Eppure, un'idea mi è venuta in mente stamattina, mentre percorrevo la strada che faccio sempre per andare al lavoro e che inaspettatamente era ricoperta da una neve speciale di fiori di pesco, caduti senza un'apparente ragione dagli alberi e che hanno colorato di rosa e di viola un marciapiedi solitamente grigio.Non so se questa sia effettivamente una risposta alla mia domanda, ma di certo ha a che fare ugualmente con ciò che di bello accade di notte e che ti sorprende al risveglio.