Non si può che rimanere in silenzio, con la voce spezzata e gli occhi consumati per il loro disperato, vitale tentativo di inseguire un indizio, anche solo un piccolo movimento, un supporto, una scintilla, perfino nell’immobilità – soprattutto nell’immobilità. Così vedo e immagino il cinema di Tsai Ming-liang.
Non si può che rimanere in silenzio, con la voce spezzata e gli occhi consumati per il loro disperato, vitale tentativo di inseguire un indizio, anche solo un piccolo movimento, un supporto, una scintilla, perfino nell’immobilità – soprattutto nell’immobilità. Così vedo e immagino il cinema di Tsai Ming-liang.
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