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Così lontani, così vicini – Il Canto antico e moderno degli Astri del Cielo.

Creato il 27 marzo 2014 da Wsf

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Sostanzialmente, oggi, la gente si divide in due grosse fazioni: i superstiziosi e gli scienziati. Entrambi sono fedeli alla loro cecità e quindi alla “religione”a cui paradossalmente non sanno di appartenere ma alla quale si sono affidati. In questa lunga, insanabile diatriba si interseca l’avventura dell’Astrologia, tra millantatori, studiosi e appassionati. Storia millenaria a cui il web e la tv hanno dato l’ultimo calcio sul fondoschiena, aprendo la disciplina al “chiunque”, al “possibile”, al pret a porter. Eppure, in un’ottica antica, non era poi così improbabile che gli astri determinassero l’andamento della vita sulla Terra. Al contrario, per una sorta di riscoperto e non scientificamente approvato “Effetto Butterfly”, il tutto era splendidamente connesso, in unainestimabile escalation tra l’Universale e il Particolare, e di conseguenza il Particolare e l’Universale. Termometro vitale su cui il Mondo andava originandosi. Anassimandro lo chiamava “Logos”. Molti forse avranno sentito parlare del “Panta Rei”, (il Tutto scorre) di Eraclito, che aggiungeva che senza guerra tra opposti, non poteva esistere alcunchè. Tecnicamente è una posizione concreta. Nulla che non possa essere inteso nel suo opposto, può essere compreso e pensato, e quindi esistere, se il pensiero è creazione. Gli antichi lo sapevano davvero bene, solo che a questo discorso ne aggiunsero uno successivo: l’Armonia, o Vox Dei, che dir si voglia. La guerra sussiste ma in chiave armonica perché il tutto possa svilupparsi. Dio è spesso definitivo motore immobile (che sia o meno in natura o al di fuori di essa) del Tutto, l’orologio perfetto che ha dato origine alle cose. Del resto, basti pensare alla Teoria dell’Evoluzione per comprendere come la Natura sia autoformante in virtù di un puro meccanismo di sopravvivenza, tristemente interrotto dall’avidità umana. In questo gioco si innestano gli astri così lontani, così vicini perché ogni essere in questo mondo spande energia e quell’energia si scontra con quella altrui, e la definisce, definendo a sua volta sé stessa. È il meccanismo della “fortuna” e del libero arbitrio. Anche questo gli antichi lo sapevano abbastanza bene. Ed è su questo filo che l’Astrologia determina i destini, li intercetta, li comprende e li rende noti. Ed è su questa scia che certi personaggi erano chiamati a leggere le Stelle, quando ancora il Mago Othelma e Solange, non erano fortunatamente in procinto di divenire. Non che la storia antica non vanti i suoi truffatori. Quel che notevolmente diversifica l’oggi dall’ieri, è l’atteggiamento senziente, spazientito, irriverente che la società moderna ha nei confronti dell’Astrologia, accantonandola nel gabinetto dei ricordi nostalgici di quando il mondo era ancora prettamente ignorante. Eppure qualche ignorante, superstizioso, nostalgico moderno che trae malsano godimento dallo studiare gli Astri, continua ad esaminarne gli spostamenti non per inviare gente nello spazio, in virtù di quella legge per cui ogni cosa è movimento e energia e baratta sé stessa con quelle altrui, scontrandosi ed espandendosi. Tutto perché siamo “felicemente” connessi. E questa non è la favola olistico-romantico-newage, proposta ai più da svariati guru di questa o quella disciplina, ma una concreta verità. Pensate semplicemente a quanto la vita umana (e non solo) dipenda dalla vita di un albero: “nofotosintesi clorofilliana no party”, senza contare tutte quelle belle cose che si studiano a scuola circa le radici degli alberi che trattengono durante frane e terremoti il terreno e di cui i professoroni che lavorano per le grandi multinazionali non tengono assolutamente conto. Quanto dipende la nostra vita da un albero? Esattamente quanto dipende dallo spostamento di un Pianeta, che magari non vediamo ne tocchiamo da vicino, ma che sentiamo sulla nostra pelle. Del resto la Luna è comprovato influenzi le maree, faccia crescere più velocemente unghie e capelli, senza contare le “assurde” leggi di Keplero che permettono ai pianeti di “non cadere”. Ricordate la favoletta di Newton e la mela? La Forza di Gravità è senza dubbio uno degli esempi migliori per comprendere in che modo i Pianeti determinano la vita terrestre e Newton non era certo il classico scienziato caro al Positivismo.

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Se questo discorso lo si estende non al singolo uomo, ma a generazioni intere di uomini e di donne che trasportano nel loro corredo genetico miliardi di informazioni raccolte nel passare dei secoli, ecco che sia l’idea antica di destino che quella dello studio degli Astri, assumono una piega nettamente diversa. Molto spesso la gente è convinta di essere unico e solo arbitro del proprio fato perché è in grado di compiere scelte. La lezione antica ci parla di comunione continua con il resto dell’Universo, sia passato che presente e di conseguenza futuro. Già il fatto di essere nato entro i limiti umani è una prima imposizione perché una persona nata in un determinato contesto sociale, culturale, storico e geografico avrà determinate idee e rifiuterà altre. Se a questo si aggiungono le situazioni personali di tantissime altre vita che pensano e si muovono e si incastrano dal lontanissimo ieri, se in sostanza si impara a vedere all’Umanità come ad un unico e solo Adam (che vogliamo ricordare non è il primo uomo creato ma l’Umanità tutta) ecco che il discorso dell’Astrologia assume il suo senso primigenio e originario, distribuendo non destini a casaccio ma rendendo comprensibili le dinamiche del viaggio che la Terra ha iniziato milioni di anni fa e con essa tutto ciò che vive con lei. Ci si incontra non per caso, si prendono iniziative non per caso, ma si corrisponde all’impronta del Cielo al momento della nascita perché si è un frammento del puzzle, un filamento nella matassa perfettamente congeniata. Si può lasciare alle Religioni il compito di intravedere dietro questa maglia la mano o meno di un Dio intelligente. In questo articolo si vuole mostrare come l’Astrologia non sia materia per vecchie zitelle inacidite, ma una fondamentale risorsa per comprendere il nostro Universo e quello che sta accadendo. Non è un caso se una persona nata durante il periodo dell’Ariete presenti determinate caratteristiche mentre una nata durante quello dello Scorpione altre, come è noto che persone che presentano determinati aspetti all’interno del Tema Natale tendano a comportarsi in un modo preciso.

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Questo è l’imput che hanno ricevuto alla loro nascita, queste le forze che governavano l’orario in cui si ha respirato per la prima volta. E ciò avviene per il singolo individuo come per una civiltà intera, o un evento speciale. I Pianeti transitano nei vari segni Zodiacali disegnando rispetto ad un determinato Sole (che corrisponde al segno zodiacale di ognuno) cinque fondamentali aspetti, detti maggiori tra l’altro, che sono la congiunzione (lo start), il sestile, il quadrato, il trigono e l’opposizione (e come punto di riferimento si potrebbe prendere qualsiasi Pianeta radix all’interno del Tema) che delineano proprio l’inizio, la crescita, la prima crisi, il frutto raccolto e poi il cambiamento radicale rispetto al punto di partenza che è una nuova disfatta in un certo senso perché si è giunti ad una situazione molto diversa, per poi ricominciare dal trigono fino alla congiunzione che è un po’ come il ritorno a casa. Stiamo parlando di un costume comune a tutti gli esseri umani che le fiabe e i miti hanno raccontato magistralmente: si parte da un punto preciso per poi lasciarlo. All’inizio si hanno i primi traguardi, poi iniziano le sfide ma queste se superate portano al successo e quindi ad un punto lontanissimo da casa. A questo punto l’eroe può tornare indietro per procedere verso un nuovo viaggio corrispondente ad un nuovo stimolo. Assommate questo discorso per tutti i Soli che corrispondono alla sostanza del nativo a tutti gli altri Pianeti di chiunque e ai miliardi di combinazioni possibili che a loro volta si scontrano con quelli di altre persone e avrete l’Orologio perfetto che governa il mondo. Questa è l’Astrologia.


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