Così parlò il nano da giardino

Da Mirco
Chi non si intende di roditori probabilmente non conosce i gerbilli e soprattutto non sa come si chiamano, cosa fanno e dove vivono.
I gerbilli sono piccoli animali pelosi che vivono nel gerbido: un fazzoletto di terra incolta in cui l'uomo non ha ancora messo mano. Hanno una struttura sociale molto simile a quella dei Puffi e come loro hanno un nome che li caratterizza per un particolare. La leggenda narra che Rapido l'Incursore, ad esempio, fosse entrato in una casa di umani e avesse pucciato le zampe in una scodella di panna; Caccolino, invece, aveva la mania di frugare nel naso con le zampe.
Vissero una vita tranquilla nel gerbido finché Gongolo, un solitario nano da giardino, rivelò che quel gerbido presto sarebbe diventato un rifugio per cani. E si sa: i gerbilli non vanno d'accordo con i cani, sopratutto quando questi hanno il brutto vizio di corrergli dietro finché non si stancano.
La storia inizia qui, con la diaspora dei gerbilli verso il Gerbido Nuovo.
Questa di Margherita Oggero è una sorta di favola moderna, ironica e leggera, dove la classica compagnia composta da hobbit, elfi e nani viene sostituita dai gerbilli appunto, nani da giardino, spaventapasseri e bambini.
Scritto con uno stile asciutto e scorrevole la storia diverte e prosegue con tono ironico per circa 85 pagine. E' una favola pop piacevole, anche se priva di climax o colpi di scena, da leggere tutta d'un fiato.