Cosmetici ecologici, biologici o naturali?

Creato il 29 aprile 2014 da Kobretti

Quante volte avete sentito questi termini associati alla parola “cosmetico” o “prodotto” ultimamente?

Sicuramente molte. Ma siete davvero sicuri di sapere che cosa significano?

Ma soprattutto, siamo sicuri di saper riconoscere un prodotto biologico o ecologico o naturale che sia?

Bisogna fare un po’ di chiarezza che spesso, troppo spesso, e volutamente, non si fa.

Innanzitutto il termine ECOLOGICO solitamente riguarda la post produzione del prodotto, nel nostro caso cosmetico, ossia inerisce alla fase successiva al suo utilizzo.

Genericamente si definisce tale quando l’uso dello stesso provoca il minimo impatto sull’ambiente.

Tale impatto viene calcolato in base al c.d. “volume critico di diluizione” che sta ad indicare la quantità di acqua necessaria per diluire un prodotto affinché esso non sia nocivo per gli organismi acquatici.

Il valore massimo è solitamente fissato da enti terzi certificatori che controllano ed appunto rilasciano la certificazione qualora il produttore si sia attenuto alle normative.

Dato il costo elevato per ottenere una certificazione, non tutti i produttori si affidano ad un ente certificatore riconosciuto, ma si affidano ad una sorta di autocertificazione, ossia ad una comunicazione fatta esplicitamente dal produttore.

Questo è il primo problema che si pone quando si legge l’etichetta di un prodotto e che può generare confusione!

Altra questione poi riguarda il packaging del prodotto, ovvero il suo involucro, che al massimo potrà essere riciclabile, quindi non confondiamo!

Il prodotto BIOLOGICO invece è di certo quello più interessante, semplicemente perché se è davvero tale, solitamente è anche ecologico!

Vi spieghiamo immediatamente perché.

Il cosmetico biologico può essere composto da ingredienti di orgine vegetale ma anche animale.

I primi dovranno provenire da agricolture biologiche, ovvero coltivazioni nelle quali è vietato l’impiego di sostanze chimiche di ogni genere quali  concimi artificiali, diserbanti, insetticidi o pesticidi; i secondi da allevamenti biologici che prevedono che gli animali vengano nutriti con alimenti naturali senza l’impiego di antibiotici o ormoni.

Allo stesso modo nella fase estrattiva del prodotto o comunque al momento delle sua “trasformazione” non verranno utilizzati processi chimici che possano alterarne le caratteristiche naturali.

Il tutto, anche qui, dovrà essere certificato da ENTI appositi riconosciuti a livello europeo e nazionale che garantiscono appunto la veridicità delle etichette e che tutto si sia svolto secondo i parametri normativi.

Uno dei più famosi è ECOCERT, a livello europeo, ma ve ne sono anche altri a livello nazionale. L’importante è che sull’etichetta vi siano una serie di informazioni come il nome dell’ente appunto, lo Stato di produzione del prodotto, il codice del produttore, se il prodotto è fresco o trasformato e dunque l’autorizzazione.

Ovviamente, il cosmetico biologico non è testato sugli animali dunque andate sul sicuro, ma può contenere degli additivi e le percentuali ammesse vengono sempre stabilite dagli enti certificatori. In generale non superano il 5% del prodotto e sono comunque escluse alcune sostanze quali profumi, siliconi, paraffina, ogm e coloranti.

Per avere invece un prodotto NATURALE, le cose si fanno più complicate, poiché il cosmetico così definito indica che esso sia interamente a base vegetale.

Per intenderci, il prodotto vegetale e naturale per eccellenza è l’acqua ed i cosmetici contengono al massimo un 10% di prodotti vegetali, e dunque naturali, al loro interno.

Ciò per avere un quadro generale e più chiaro della situazione, ossia per spiegare quanto sia difficile in commercio trovare dei veri e propri prodotti naturali al 100%, senza considerare che sono anche i più deteriorabili (in quanto privi di conservanti) e devono dunque essere consumati a stretto giro, dunque non lasciatevi ingannare dalle etichette che sono spesso e volentieri un po’ fuorvianti!

Altro piccolo errore che si commette spesso è quello di identificare il prodotto biologico con quello naturale. Anche se la differenza è sottile, essa esiste ed anche in questo caso, bisogna dire che un cosmetico, se naturale, sarà sicuramente anche biologico.

La legge non stabilisce esattamente cosa si debba intendere con tale termine, per questo il suo uso è un po’ indeterminato, tuttavia disciplina perfettamente quali siano i parametri da rispettare per avere un prodotto biologico e già questo è sufficiente.

C’è da dire inoltre che sulle etichette di molti prodotti si può leggere la dicitura “ingredienti di origine naturale” ma è soltanto uno specchietto per le allodole, in quanto, nonostante la loro origine naturale, nel processo produttivo potrebbero aver subito ogni sorta di trasformazione chimica (es. olio vegetale idrogenato). Dunque, attenzione in ogni caso.

Curiosità e consigli.

Come avrete capito, soltanto da una attenta lettura delle etichette si può comprendere l’origine reale del cosmetico che andate a comprare e l’operazione potrebbe non risultare molto semplice ad un non esperto.

Qualche indicazione abbiamo cercato di darvela ma un altro importante indicatore è sicuramente il c.d. INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ossia l’elenco degli ingredienti. Non è assolutamente semplice riuscire a comprenderlo ma on-line vi sono innumerevoli “guide” grazie alle quali poter controllare, uno per uno, i componenti del vostro cosmetico. Una delle più famose è il Biodizionario che potete trovare ai seguenti indirizzi:

http://www.biodizionario.it/

http://in-gredients.it/

oppure potete scaricarvi questo pdf.

http://www.officinanaturae.com/guide/biodizionario.pdf

Altro piccolo accorgimento nel momento in cui vi trovate di fronte ad un prodotto “dall’incerta” provenienza è quella di non farsi abbindolare delle diciture nel nome stesso del cosmetico come “Bio”, “Verde” “Natura” ecc, perché non sono assolutamente indicativi della naturalezza del prodotto in se! Purtroppo ciò accade spesso al supermercato o nei grandi centri di distribuzione!

Parlando invece delle certificazioni, c’è invece da precisare che dato l’alto costo delle stesse per autorizzazioni e controlli, alcune piccole aziende non riescono a sostenerne il costo e dunque rinunciano alla stessa, ma non è detto che i loro prodotti non possano essere altrettanto bio. Infatti, in questi casi, la certificaione viene sostituita da un’autocertificazione, nella quale il produttore fornisce tutte le informazioni necessarie in modo tale che il consumatore finale sappia quale sia l’origine dei prodotti.

Buono shopping ed occhi aperti!


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