Cosmogonie comparate

Creato il 21 marzo 2014 da Dariosumer
Il termine Cosmogonia (dal gr. kósmos, mondo e génésthai, nascere) significa "Nascita del Cosmo" ed ogni cultura ha sempre cercato di dare una sua propria interpretazione su come è nato il mondo, anche perché nella genesi dell'Universo trova la sua collocazione anche la genesi e il significato ultimo dell'essere umano e dunque la risposta alle antichissime domande iniziatiche su "chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando".

La cosa più interessante nello studio comparato delle cosmogonie tradizionali (indù, greche, nordiche, africane, egiziane, amerindie, celtiche, maori, polinesiane, ebraiche, cinesi, ecc...) è una loro intrinseca unità di fondo su alcuni punti fondamentali che di seguito andremo ad elencare:
  • Esiste una dimensione immanifesta, un Non-Essere, da cui emerge un Principio Creatore che rende manifesta l'intera totalità della Creazione. Spesso il Non Manifesto è definito come Vuoto o Tenebre e non è dato alla mente umana il potere di comprenderlo. Per i Cinesi l'immanifesto è espresso nel concetto del Tao (da cui sprigiona l'Unità); per i Nativi Americani esiste un Grande Mistero, Cuore del Cielo, Signore del Dovunque che delega il compito della Creazione ad un aspetto di Sé, chiamato dai Sioux Wakan-Tanka. Gli Hopi dell'Arizona invece chiamano Taiowa, l'Infinità senza origine, e Sotuknang è suo nipote delegato a rendere l'universo manifesto. Per i Greci è dal Chaos che nasce Gaia (la Terra) e da lei Uranos (il Cielo).                                                                                         Per la Qabbala (Cabala) l'"inconoscibile immanifesto" è descritto indirettamente come "tre veli di esistenza negativa" che si interpongono tra l'Oscurità del Non Essere assoluto e la Luce manifesta: da AIN "Esistenza negativa"/ "Nulla" origina AIN SOPH"l'illimitato"/ "Senza Fine", vastità illimitata dello Spazio da cui emerge AIN SOPH AUR la "Luce illimitata" che concentra la sua essenza in un singolo punto (Kether). 
  • Il Principio Creatore (Dio Creatore o Padre), a cui la Manifestazione è demandata, è spesso suddiviso in 3 aspetti (talvolta anche 7 o 12); tale Principio "patriziale" plasma ed al tempo stesso emana il Principio femminile della Materia-Energia ("matriziale"). Talvolta la materia si ribella contro l'influenza formativa dello spirito: nella Tradizione Africana il dio Obatala (o Orisha-Nla), Dio della Veste Bianca, tenta di mettere ordine nel Caos primordiale, in cui la Terra già esisteva ma era un luogo oscuro di paludi selvatiche ed acqua, reame della dea Olokun. Olokun, irritata per l'invasione del suo territorio, scosse la Terra così violentemente che il danno dovette essere riparato prima di poter proseguire il processo cosmogonico. Questa ribellione viene rappresentata nei miti spesso con battaglie tra dei e demoni, tra guerrieri e dragoni, come nella Tradizione Sumero-babilonese in cui il Dio-Sole Marduk vince il drago Tiamat, simbolo del Chaos primordiale. 
  • La Manifestazione è regolata da Leggi che ne guidano l'Evoluzione e la continua mutazione, tale processo dura Eoni di tempo ed èciclico, nei Veda viene definito "Respiro di Brahma" (*); alla fine dei tempi l'intero universo viene riassorbito nell'Immanifesto Inconoscibile (secondo la Mitologia Azteca fino ad oggi vi sono state cinque creazioni). Tra una Manifestazione e l'altra tutta la materia-energia è come "congelata", non vi sono "onde vibrazionali" e non vi è moto, tale fase nell'Induismo è definita Pralaya. Nella Tradizione dei Nativi Americani il processo di emanazione creativa assume un'evoluzione ciclica in cui ci sono 7 fasi ciclici; ciascuna delle quali subisce 7 trasformazioni evolutive, per un totale di 49 passi o periodi in un ciclo completo. Gli Hopi, ad es., affermano che l'umanità passa attraverso 7 successivi "mondi", facenti parte di 7 successivi "universi", nel corso dei 49 stadi della sua esistenza totale. 
  • Alla Manifestazione attuale ne sono precedute altre "non riuscite"; per cui l'intero processo evolutivo avviene mediante perfezionamenti successivi (questo concetto è presente nelle tradizioni africane, Maori, nordiche ed ebraiche - lo Zohar ebraico, ad es., parla di molte creazioni abortive distrutte perché "non conformi", e sono dette "Re Primordiali"). 
  • L'Uomo, composto sia da un Principio Spirituale che da uno materiale, costituisce il tramite tra Terra e Cielo ("Materializza lo Spirito e Spiritualizza la Materia"), quando riesce a elevarsi sopra il suo destino nella Materia-Mater diventa un eroe e un iniziato e ritorna al Padre. 
  • La Creazione si compone di svariati livelli vibrazionali o emanazioni, dallo Spirito Puro (Pura Coscienza, nella Tradizione Indù:Purusha) all'Energia Primordiale (Prakriti - Shakti) e giù giù fino alla materia più densa attraverso ipostasi successive (anche nelTao Te Ching si legge che: "Il Tao genera l'Uno, l'uno genera il due, Il due genera il tre e il tre genera i diecimila esseri"). Nella Tradizione Maya (dal poema Popol Vuh) si narra che Cabahuil, "Cuore di Cielo," produce l'Uno manifesto - Hunracan ("Dio-Sette") - i cui sei aspetti sono: Tzakol, Bitol, Alom, Cajolom, Tepeu e Gucumatz. I 6 aspetti + 1 (centrale) sono i "7 guerrieri" o "7 pietre della grazia" e sono le loro settuplici permutazioni che causano tutti i 49 piani dell'intero ciclo di manifestazione. Nella Tradizione Egiziana, il ciclo associato ad Heliopolis afferma che dalle Acque primordiali dello Spazio-Caos (Nu) nasce Atum, (il "Tutto", il "Completo" è il Dio -Sole) che autoemana la prima dualità: i gemelli Shu e Tefnut - Luce ed Aria. Luce separa poi Geb la Terra-maschile da Nut il Cielo-femminile i quali insieme daranno origine a Osiride, Iside, Set, e Nephtys cioè ai poteri causali della Natura, i Neters, a cui si aggiungerà Horus, figlio di Osiride ed Iside; i Neters sono rappresentativi di cinque ipostasi cosmiche sempre più dense. 
  • E' spesso presente una componente di violenza nella Creazione che si instaura tra i genitori primordiali e i loro figli divini (nei miti Greci Saturno succede ad Urano castrandolo e Giove a Saturno detronizzandolo). Nella Tradizione dei Maori della Nuova Zelanda prima dell'uomo ci fu un periodo enorme di Inesistenza, Te Kore, ed in seguito venne l'eternità di Te Po, la Grande Notte, in cui forze sconosciute si muovevano lentamente, ed incomprensibilmente portarono l'universo in essere attraverso un primo barlume di Luce (Te Ata, l'Alba). Rangi-potiki (il Cielo) poté così vedere Papa (la Madre Terra) lontano sotto lui, la desiderò e insieme concepirono molti figli, la Terra però viveva immersa nell'oscurità poiché il Cielo la abbracciava e così i figli si ribellarono e separarono i genitori grazie al potere di Tane (Dio della crescita e padre delle foreste) originando l'universo come noi lo conosciamo. Nella Tradizione dei Popoli Nordici, l'Edda, dall'interazione tra Fuoco e Ghiaccio Cosmico nasce un gigante dormiente ed ermafrodita di nome Ymer, dal cui sudore nacquero i primi uomini, e la vacca Audhumla che per nutrirsi leccava il sale dei blocchi di ghiaccio, e così facendo fece uscire dai bocchi Buri, il primo uomo divino. Da Buri emana Borr, che si unisce con una delle figlie giganti nate dagli esseri germogliati da Ymer e genera una trinità creativa: il divino Padre, il Volere, e la Santità (Odino, Vile, e Ve). Questi uccidono nel sonno il "gigante di ghiaccio" e lo fanno a pezzi per dare forma e struttura alla manifestazione. 
(Fonte: www.raphaelproject.com)

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