Cospalat

Creato il 20 giugno 2013 da Gaia

Quando leggo notizie come queste, che giustamente destano un gran scalpore, rimpiango di non essere diventata la giornalista investigativa che una volta volevo essere. Se vi interessa, il motivo principale per cui non lo sono diventata è che in Italia il giornalismo investigativo di qualità quasi non esiste, e quel poco che c’è non è sulla carta stampata – dove al massimo si trovano scoop e ‘inchieste’ spesso presentante in maniera confusa e superficiale. Forse un giorno riuscirò a scrivere libri-inchiesta, chi lo sa. Comunque, ora scrivo le domande che secondo me i giornalisti dovrebbero porsi riguardo a questo scandalo e che molto probabilmente non si porranno. Non aiuta, credo, neanche il livello dei lettori che si ritrovano. Leggete i commenti sotto all’articolo che ho linkato: con poche eccezioni, il tenore è “paesani con la forca e la torcia indiavolati contro qualcuno” – evidentemente la disponibilità di qualsiasi tipo di informazione e il livello di istruzione senza precedenti nella storia certe cose non le cambiano. Le domande, dunque:

- se questo è quello di cui è accusata la Cospalat, risultano indagini simili su altri fornitori di latticini? Se sì, con che risultati? Se no, perché?
- che legame c’è tra le aflatossine e la siccità dell’anno scorso?
- che danni avrebbe subito la Cospalat se avesse distrutto tutto il latte contaminato? Quanti litri sarebbero stati buttati via? I friulani avrebbero dovuto importare latte altrove? Che garanzie avremmo avuto che il latte importato non sarebbe stato contaminato?
- esistono organismi geneticamente modificati resistenti alle aflatossine? Se sì, che rischi presentano?
- se il latte veniva diluito con altro latte per restare al di sotto dei valori massimi, allora perché era considerato tossico?
- com’è il mais quest’anno?
- dobbiamo cambiare dieta?


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